s
Politica
L'allarme di Crosetto: "Putin ha in mente un ordine internazionale, bisogna superare gli egocentrismi per vincere la guerra"
06-05-2024, 10:27
Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha rilasciato un’intervista al Messaggero in cui ha espresso una serie di considerazioni sul conflitto russo-ucraino. Non ha nascosto la sua preoccupazione per l’assenza di una politica militare europea coesa, a lungo motivo di polemiche da parte di quanti sostengono la necessità di creare un esercito che risponda a Bruxelles. “Ci sono nazioni diverse che parlano in modo diverso. Il tema e' che a non avere voce è semmai l'Europa. Non per mancanza di volonta' ma perche' non esiste un'Europa politica. C'e' un continente che si e' unito nel corso degli anni sull'euro e su alcuni interventi burocratici e poco altro, ma nelle scelte fondamentali e strategiche l'Europa non e' altro che una sommatoria di volonta'. Talvolta convergenti e molto spesso divergenti, dei singoli stati nazionali”. Insiste poi sulle possibile intenzioni del premier russo Vladimir Putin, dicendosi preoccupato per l’idea della creazione di un ordine internazionale in cui vige la legge del più forte. La volontà di Mosca sembra infatti quella di non volersi fermare alle sole regioni ucraine, puntando invece ad un continuo e repressivo allargamento verso Ovest. E in caso di un effettivo attacco, quale scenario si configurerebbe? Il ministro è deciso nell’affermare che: “A quel punto la Nato avrebbe l'obbligo, sancito dall'articolo 5 del patto atlantico, di schierarsi militarmente al fianco del Paese interno alla Nato che viene aggredito (…). Cio' detto, ripeto che le truppe ex sovietiche che arrivano a Kiev sarebbero un elemento totalmente destabilizzante per l'Europa e per il mondo. E porterebbero inevitabilmente a uno scontro con altre nazioni che non accetterebbero i carri armati russi al confine”. Crosetto fornisce anche una sua interpretazione rispetto alle dichiarazioni di Macron, ritenendole certamente forti e ribadendo la necessità di agire secondo vie più lucide, tattiche e diplomatiche: “Secondo me, si puo' trovare un terreno comune anche con lui. Ma ha fatto una fuga in avanti che non so quanto giovi a lui stesso ne' quanto giovi a questa fase difficilissima. E' una fase che richiede capacita' di analisi, razionalita', competenza tattica e diplomatica”. Nell’ultima parte dell’intervista, l’ex sottosegretario di stato al Ministero della difesa è infine tornato sulla complicata questione tra Pil e spese militari: "Il risultato della guerra e' la somma di chi ha piu' uomini e piu' mezzi” - ha dichiarato - aggiungendo anche che, a fronte dell’aumento delle spese militari in tutti i paesi del blocco atlantista, lui stesso aveva già anticipato alla Nato le difficoltà del raggiungimento del famoso 2%: “La mia e' stata l'unica voce dissonante che ha detto alla Nato che, stante le condizioni del debito pubblico e le assurde regole della burocrazia europea inserite nel patto di stabilita', avremmo avuto difficolta' a raggiungere il 2 per cento che invece va raggiunto".
CONTINUA A LEGGERE
4
0
0
Guarda anche
Il Foglio
Ieri, 17:07
Giro d'Italia, Filippo Ganna questa volta ha sorriso
Il Foglio
Ieri, 13:56
Questioni di diritto umanitario per schierarsi dalla parte di Allegri
Il Foglio
Ieri, 11:07
Il governo alle prese con nomine e contro nomine
Il Foglio
Ieri, 10:34
L’Atalanta non deve pensare alle finali perse
Il Foglio
Ieri, 10:10
Diversi sarete voi
Il Foglio
Ieri, 09:09