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Quello che dovrebbe vedere Carlsen dalla sua Sant’Elena
Oggi 07-07-25, 10:58
È arrivato il momento di mettere in discussione il dominio di Magnus Carlsen. A dirlo è la leggenda, Garry Kasparov, colui che la scena scacchistica l’ha avuta saldamente in pugno per più di vent’anni. Come mai? Il norvegese si è confrontato di nuovo con Dommaraju Gukesh, il giovanissimo indiano che ha raccolto la corona di campione del mondo lasciata volontariamente da Carlsen. Il loro ultimo incontro, che ha visto la sconfitta di Carlsen e il suo impetuoso pugno sul tavolo, aveva fatto il giro del web. Nel furioso gesto del norvegese si celava (non troppo bene) tutta la frustrazione di aver gettato alle ortiche una partita vinta, e di aver aggiunto l’avversario alla (cortissima) lista di giocatori che sono riusciti ad avere la meglio su di lui. Ma ecco che, poche settimane dopo, i due si rivedono al SuperUnited Croatia Rapid and Blitz, torneo pieno zeppo di sontuosi talenti, tant’è che Carlsen ha dichiarato di considerare Gukesh tra gli sfavoriti. Nel momento in cui se l’è trovato di fronte, Gukesh, però, ha vinto di nuovo (e il torneo l’ha dominato). Torniamo ancora alle parole di Kasparov: non si è trattato di una partita a senso unico rovinata da un orribile strafalcione, come la precedente, ma di una vera e propria lotta ad armi pari, che tra alti e bassi ha visto Gukesh trionfare. Il Napoleone Bonaparte di Victor Hugo, la mattina della battaglia di Waterloo afferma di aver il novanta per cento di probabilità di vittoria, e convinto di poter trionfare, immaginava lontanissimi a venire gli ultimi respiri del suo impero. Il Magnus Carlsen di Garry Kasparov vede invece il suo declino con gli occhi della scienza storica di un Edward Gibbon. Lui stesso si sente infatti il primo testimone della sua prosperità, maturazione, quindi decadenza (scacchistica). Si percepisce ancora come il numero uno (e lo è), ma conosce alla perfezione tutte le sue debolezze, avverte il rallentamento nella velocità di calcolo, nei riflessi. Ciò che dovrebbe fare da contrappeso, cioè la maggiore esperienza raccolta negli anni, inizia a non bastare più. Ciò che lo aspetta è uno sguardo dalla sua Sant’Elena, ai grandi campioni del passato: a Kasparov stesso, che vide una macchina, non un uomo, infliggergli per la prima volta il colpo mortale; a Bobby Fischer, che appena scalata la vetta scacchistica più alta decise oscuramente di ritirarsi; a Mikhail Tal che, con il desiderio di un fanciullo, continuò a giocare, tra un ricovero ospedaliero e l’altro, fino a pochi giorni prima di morire. La Sant’Elena di Carlsen potrebbe avere un aspetto diverso, meno funebre. Carlsen, almeno, ci crede: potrebbe trattarsi di freestyle chess, e così non di passato, ma di futuro. La partita: Magnus Carlsen vs Gukesh Dommaraju, SuperUnited Croatia Rapid, 0-1 Riportiamo un estratto della partita. Il nero ha appena giocato 30.Cdc3, riesci a trovare la combinazione per non finire in una posizione perdente?
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