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"Accordo a tutti i costi". Netanyahu va da Trump con la pressione di Herzog per Gaza
Oggi 06-07-25, 20:42
Nonostante abbia definito "inaccettabili" le modifiche richieste da Hamas per accettare la proposta di accordo lanciata dagli Usa, e approvata da Israele, Benjamin Netanyahu ha deciso di inviare una delegazione a Doha, in Qatar, per nuovi colloqui indiretti. Nelle ore in cui i negoziatori si spostavano in Qatar, il premier israeliano è partito invece per gli Stati Uniti, dove incontrerà Donald Trump. Un doppio appuntamento - il negoziato da una parte e l'incontro Trump-Netanyahu dall'altra - che fa sperare in una svolta per un cessate il fuoco a Gaza, dove si continua a morire e anche domenica decine di palestinesi sono stati uccisi in raid israeliani. L'incontro con Trump, secondo quanto riferito dall'ufficio di Netanyahu al Times of Israel, dovrebbe tenersi alle 18.30 ora locale di Washington di lunedì, in Italia mezzanotte e mezza della notte fra lunedì e martedì. A quell'incontro Netanyahu arriva con una richiesta fattagli dal presidente israeliano Isaac Herzog: raggiungere un accordo anche se ha un prezzo. "Nella sua visita a Washington, il primo ministro porta con sé una missione importante: far avanzare un accordo per riportare a casa tutti i nostri ostaggi", ha detto Herzog, "sostengo pienamente questi sforzi, anche quando comportano decisioni difficili, complesse e dolorose... Il costo non è semplice, ma sono fiducioso che il gabinetto e le istituzioni di sicurezza saranno all'altezza della sfida". "Stiamo lavorando per raggiungere un accordo alle nostre condizioni che abbiamo concordato. Ho inviato una squadra" di negoziatori "con istruzioni chiare", ha detto Netanyahu parlando con i giornalisti sulla pista dell'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv poco prima del decollo per Washington. "Il colloquio con Trump può far progredire la situazione", ha aggiunto, assicurando tuttavia che Israele non accetterà un accordo di cessate il fuoco e rilascio degli ostaggi che consenta a Hamas di rimanere nella Striscia di Gaza. "Non permetteremo una situazione che incoraggi i rapimenti e gli omicidi", ha dichiarato, aggiungendo che "ciò significa eliminare le capacità militari di Hamas. Hamas non ci sarà". Il piano avanzato da Trump prevede una tregua iniziale di 60 giorni, che includerebbe il rilascio di alcuni ostaggi in mano a Hamas in cambio di un aumento delle forniture umanitarie nella Striscia. L'intesa inoltre prevederebbe colloqui per porre definitivamente fine alla guerra. Venerdì Hamas ha dato una risposta positiva alla proposta Usa, ma con delle modifiche. In particolare, il gruppo ha chiesto garanzie che la tregua iniziale porti alla fine totale della guerra e chiede anche il ritiro delle truppe israeliane da Gaza, oltre che la ripresa delle consegne di aiuti con meccanismi sostenuti dall'Onu. Sabato sera Netanyahu ha definito "inaccettabili" le modifiche richieste, ma ha ugualmente dato l'ok all'invio di una delegazione a Doha.
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