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Albanese in cattedra per gli avvocati con il contraddittorio: è scontro. Bufera sulla lezione anti-Israele
Ieri 31-08-25, 09:05
È bufera per la "lezione" di Francesca Albanese agli avvocati. Un caso sollevato da Il Tempo che sta facendo discutere non poco. Tutto nasce quando il Consiglio Nazionale Forense annuncia che la discussa relatrice speciale delle Nazioni Unite per i territori palestinesi sarà la protagonista di un evento di formazione, valido per i crediti formativi professionali, dedicato agli avvocati dal titolo “Le violazioni dei diritti umani a Gaza e nei territori occupati” che si terrà a Roma e via web i prossimo 4 settembre. La notizia data da Il Tempo ha scatenato un'ondata di indignazione sfociata in numerose reazioni. Si segnala in questo contesto la lettera ufficiale dell'Unione Associazioni Italia Israele, a firma dell'avvocato Celeste Vichi Presidente, inviata a Francesco Greco, presidente del Cnf, per chiedere un contraddittorio. "L'iniziativa rischia di configurarsi non come occasione di approfondimento tecnico-giuridico, ma come veicolo di una narrazione unilaterale, in contrasto con i principi di equilibrio e completezza che dovrebbero caratterizzare la funzione del CNF. Particolarmente grave appare la scelta dei relatori. La dott.ssa Francesca Albanese, relatrice principale, è stata oggetto di contestazioni internazionali da parte di diversi Stati membri dell'ONU (Stati Uniti, Olanda, 2 Regno Unito) per il linguaggio fortemente politicizzato e per la mancata qualificazione di Hamas come organizzazione terroristica", è uno dei passaggi della lettera. Una richiesta accolta dal Consiglio Nazionale Forense che ha inserito l'avvocato Luigi Florio, aderente all'Uaii, e David Elber come relatori del corso di formazione. Quando la vicenda sembrava conclusa, ecco il nuovo colpo di scena con i primi colpi della grancassa pro-Albanese che iniziano a risuonare. Contro la scelta del Cnf arriva per esempio la presa di posizione del Centro di Ricerca ed Elaborazione per la Democrazia (CRED), che "esprime il suo più fermo ripudio "per la decisione di Greco di "modificare unilateralmente" l'incontro invitando "voci apertamente schierate con lo Stato di Israele (...) responsabile di un genocidio in corso", scrive l'associazione secondo cui "pretendere" un contraddittorio in un'occasione di formazione professionale "significa svuotare la funzione educativa e ridurre la formazione forense a palcoscenico politico. È un vulnus per l'Avvocatura italiana". Insomma, questa è la ricetta che vorrebbero: Albanese in cattedra e tutti zitti.
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