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Alleati contro, il sogno di "Jerry" Conte: scippare la guida a Schlein
Oggi 05-07-25, 11:32
Un po' come Tom e Jerry, al gatto del Pd non gliene va bene mai una. Il malefico topo del M5S riesce a sfuggire da tutte le parti, il risultato è che il povero felino è sempre un po' disorientato. Due le ultime malefatte. La prima a Villa Taverna, residenza dell'Ambasciatore USA in Italia, dove si festeggiava l'Independence Day con due giorni d'anticipo (mercoledì sera). Centrodestra al gran completo (con la presidente Meloni e i due vice Tajani e Salvini), a un certo punto spunta anche lui: Giuseppe Conte. L'unico esponente del campo largo; Pd e Avs, infatti, hanno disertato l'appuntamento per marcare la distanza da Donald Trump. Figuriamoci se lo fa lui, pur sempre omaggiato da un affettuoso «Giuseppi» elargito dal tycoon durante il primo mandato. Il leader del M5S rispetta fedelmente una regola: sfruttare tutte le occasioni in cui la concorrente del Nazareno si tira indietro. «Elly Schlein non c'è? Un errore discutere l'alleanza con gli USA», risponde beffardo al Foglio. Un inseguimento snervante; l'ex presidente del Consiglio indica il percorso, prima o dopo Elly Schlein lo raggiunge. Uno scenario a futura memoria: quando si deciderà, io sono l'uomo degli sprint, la segretaria del Pd è una gregaria. A Villa Taverna, l'avvocato di Volturara Appula fa l'amicone, saluta il nuovo ambasciatore Tilman J. Fertitta e si intrattiene a lungo con il ministro Matteo Piantedosi. Con tanti saluti alle bizze dei partner; d'altra parte lui non si è mai scagliato contro l'inquilino della Casa Bianca. Memorabili le sue apparizioni in Tv durante la campagna elettorale, quella capacità tutta «levantina» di non rispondere alle domande dei giornalisti, che gli chiedevano chi preferisse tra Kamala Harris e Donald Trump. Un andazzo che si ripete spesso, soprattutto sul tema considerato prioritario da Via di Campo Marzio: la «pace», l'Europa, la guerra in Ucraina, il Medio Oriente. Il «topo» corre velocissimo e detta la linea: alla plenaria di Strasburgo nessuna incertezza contro il piano di riarmo di Ursula Von der Leyen. Un modo per bullizzare ancora una volta il tramortito «Tom», evidenziare tutte le sue debolezze. Il Pd, infatti, a Bruxelles fa parte della maggioranza; se Elly Schlein cerca di distinguersi, deve patire l'isolamento dentro il gruppo socialista. E i distinguo della minoranza interna, che ad ogni risoluzione sulla politica internazionale trova il modo di innervosirLuglio Giuseppe Conte a Villa Taverna per festeggiare in anticipo la Festa dell'indipendenza la. Problemi che Giuseppe Conte non ha; una libertà d'azione che gli consente di schizzare da ogni parte. In pratica, far perdere le tracce. La prossima trappola è prevista a Strasburgo, a partire da lunedì 7 luglio, con voto finale giovedì 10. Il tema è una mozione di sfiducia sul caso Pfizer depositata dall'eurodeputato bulgaro Gheorge Piperea, appartenente al gruppo dei Conservatori e Riformisti europei (Ecr). Un'iniziativa minoritaria, formalmente non sostenuta da nessun gruppo (neanche da Ecr), e che pure rischia di essere un'altra Via Crucis per il campo largo. «Dopo un anno di disastri della commissione von der Leyen, è il momento di usare qualsiasi strumento», sostiene l'eurodeputato 5 Stelle Gaetano Pedullà, avviando la carica. Il sogno di Jerry-Conte è di riuscire nell'ultima beffa: superare Tom-Schlein ed indossare la fascia di capitano in tempo per le elezioni politiche.
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