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Alluvione a Campi Bisenzio, l'inchiesta si stringe: ci sono indagati per disastro e omicidio colposo
Oggi 24-05-25, 10:14
L'inchiesta sull'alluvione che nel novembre 2023 ha colpito Campi Bisenzio ha registrato un'importante evoluzione: secondo quanto riferisce La Nazione da indagine “a carico di ignoti”, si è passati a individuare persone precise come responsabili. La conferma arriva dalla procura di Firenze, dove il fascicolo è attualmente nelle mani del procuratore capo Filippo Spiezia, subentrato al magistrato Luca Turco, che aveva avviato gli accertamenti prima di andare in pensione. Gli inquirenti mantengono il massimo riserbo sull'identità e sul numero degli indagati, ma gli elementi raccolti dai carabinieri del Noe (Nucleo operativo ecologico) indicano un'attenzione puntata su chi ha avuto responsabilità nella gestione dell'emergenza e della manutenzione del territorio. L'ipotesi è che le misure preventive siano state inadeguate nonostante il rischio idrogeologico fosse noto. Le accuse che si profilano sono gravi: disastro colposo e omicidio colposo. L'alluvione provocò la morte di Gianni Pasquini, 69 anni, travolto dalla piena il 2 novembre. Il suo corpo fu ritrovato nei pressi dell'Asmana. Nell'evento estremo che colpì la Toscana, furono otto le vittime complessive. La furia dell'acqua si abbatté sulla Piana a partire dalle 21 con l'esondazione del Bisenzio, seguita dalla rottura dell'argine della Marina a Villa Montalvo intorno alle 23. In poche ore si riversarono 180 millimetri di pioggia, pari a circa un quinto delle precipitazioni medie annue. A Campi Bisenzio si stima che il 70% del territorio sia finito sott'acqua, coinvolgendo circa 30mila residenti. L'evento ha causato danni ingenti, stimati in oltre due miliardi di euro tra strutture pubbliche, abitazioni e imprese. Numerose denunce sono state presentate da cittadini e comitati, assistiti da legali come Simona Pragliola, Nicola Di Benedetto e Luigi Napoli. La procura sta valutando anche il coinvolgimento di esperti per approfondire tecnicamente le cause dell'alluvione e individuare eventuali responsabilità inadempienti. Le indagini si concentrano su diversi aspetti: dall'efficacia della comunicazione del rischio verso la cittadinanza, alla gestione dell'emergenza, fino all'impiego dei fondi europei per la manutenzione di argini e corsi d'acqua, come il Bisenzio, la Marina, la Marinella e il Fosso Reale. I carabinieri del Noe hanno acquisito una vasta documentazione su interventi di somma urgenza, appaltati poco prima dell'alluvione, e stanno verificando anche le fasi precedenti e successive all'evento per ricostruire eventuali mancanze. Intanto, anche le procure di Prato e Pistoia proseguono i propri percorsi giudiziari legati alla stessa ondata di maltempo. Le procure toscane, insomma, stringono il cerchio: l'obiettivo è capire se e in che misura tragedie come quella del 2 novembre potevano essere evitate. E se ci sono dei responsabili per eventuali mancanze.
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Il Tempo
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