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Almasri e la patata bollente scaricata dalla Cpi all'Italia
06-02-2025, 15:22
No, non ci lasciamo abbindolare dalle risultanze politiche di un dibattito parlamentare piuttosto scontato, giocato dall'opposizione con slogan decisamente prevedibili («Presidente del Coniglio» Elly Schelin se lo poteva risparmiare, non le fa onore). Ciò che conta di più, ma proprio molto di più, è venuto fuori con il lucido intervento del Ministro Nordio, che ci consegna circostanze precise su cui il governo mantiene prudenza (lo capisco, altrimenti succederebbe un pandemonio), ma che invece servono a chiarire definitivamente il punto centrale di tutta questa storia, punto centrale che è collocato prima e non dopo l'arresto del libico «errante» Al-Masri. Nordio infatti rende evidente davanti al Parlamento ciò che avevamo intuito, ma che adesso assume contorni precisi e indiscutibili, tant'è che nessuno ha osato sollevare obiezioni. Cosa dice il Ministro? Dice che il provvedimento che richiede l'arresto di Al-Masri è talmente lacunoso sul piano giuridico e affrettato nella stesura e nella trasmissione da rendere necessario provvedere in tutta fretta ad elaborarne una seconda versione, con riunione apposita della Corte alcuni giorni dopo (il primo provvedimento è del 18 gennaio, il secondo è del 24 gennaio, «Corrected version of the warrant of arrest for Mr. Osama Al-Masri», così si intitola: «corrected version», è chiaro?), con contenuti significativamente diversi e tali da alterare non solo la forma, ma anche la sostanza della prima versione. Eccoci allora alla questione fondamentale, su cui cerchiamo d'insistere da qualche giorno. Dopo un paio di settimane di sereno girovagare per l'Europa (Londra, passaggio via treno in Francia, Belgio, Germania), con tanto di spese tracciabili per alberghi, negozi e ristoranti, biglietti aerei, partite di calcio e autovetture a noleggio, ecco che alla vigilia dell'arrivo in Italia tutto prende un ritmo frenetico: l'incontro con la pattuglia della polizia stradale tedesca, la segnalazione alla Corte, l'emissione in tutta fretta del provvedimento di arresto, l'esecuzione da parte delle autorità italiane. Tutto precipita in poche ore, mentre prima le autorità inglesi fanno finta di niente, i francesi non lo vedono passare, i belgi dormono il sonno dei giusti, i tedeschi si svegliano solo alla vigilia dell'arrivo da noi. E la Corte si attiva come un razzo il 18 gennaio, pur avendo da mesi e mesi l'incartamento sulla scrivania, con tanto di "warning" internazionale. La partita "vera" e tutta lì. Nessuno voleva l'arresto a casa propria di questo signore, ma tutti hanno voluto mollare la "patata bollente" all'Italia. Il resto sono amenità senza capo ne coda.
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