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Altra debacle della sinistra alle urne, il centrodestra esulta: "Assalto fallito"
Ieri 10-06-25, 09:36
La Caporetto della sinistra, un flop storico e clamoroso: sono i commenti prevalenti che arrivano dagli esponenti del centrodestra che con riferimento al mancato raggiungimento del quorum sui referendum sulla cittadinanza e sul lavoro parlano di una vittoria della maggioranza e di un vero e proprio fallimento politico che riguarda le opposizioni e la Cgil. Durissimo il commento del presidente del Senato il quale si toglie più di un sassolino dalle scarpe: «Alla luce dei numeri dell'affluenza, sarebbe troppo facile ora infierire verso coloro che, come Schlein, Bonelli e tanti altri, mistificando il senso delle mie parole, hanno invitato ad andare a votare non per la presunta bontà dei quesiti referendari ma semplicemente, se non per odio, quasi per far dispetto a me - osserva Ignazio La Russa -. In realtà, io non ho più fatto né cenni né parola di propaganda e, come promesso, sono andato al seggio addirittura già domenica mattina presto. Ma la loro volgare campagna di disistima o peggio di odio nei miei confronti ha avuto un effetto: ho votato per un solo quesito. Senza le loro parole, forse avrei votato no a tutti e cinque. Insomma, Schlein, Bonelli e i vari opinionisti schierati hanno fatto perdere, non guadagnare punti all'affluenza. E forse non solo i miei perché ho testimonianza di tanti che schifati dal loro "Dalli a La Russa" o peggio "Dalli alla Meloni" hanno deciso di rinunciare ad andare a votare. Contenti loro...». Mentre la lettura politica del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giovanbattista Fazzolari è chiarissima: «Il governo ne esce rafforzato, la sinistra ulteriormente indebolita». Dal canto suo il vicepremier, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, e leader della Lega, Matteo Salvini, esprime «grande rispetto per chi è andato a votare» e segnala l' «enorme sconfitta per una sinistra che non ha più idee e credibilità e che non riesce a mobilitare neanche i propri elettori. In due anni e mezzo al governo del Paese abbiamo ottenuto il record di italiani al lavoro, disoccupazione ai minimi, crescita dei posti fissi e calo del precariato: alla sinistra lasciamo le chiacchiere, Lega e governo rispondono coi fatti, e gli Italiani col voto (e il non voto)» dell'altro ieri e di ieri «lo hanno capito benissimo. Cittadinanza accelerata? Idea sbagliata e bocciata pure quella, servono semmai più controlli e più buon senso. E sulla clandestinità, continuare a ridurre sbarchi e aumentare espulsioni. Gli italiani hanno scelto, evviva la democrazia». Per l'altro vicepremier, ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, e segretario nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani, intervistato dal Tg1, «forse bisogna cambiare la legge sui referendum, servono probabilmente più firme, anche perché abbiamo speso tantissimi soldi per esempio per portare centinaia di migliaia, milioni di schede per gli italiani all'estero che sono tornate bianche». Tajani, poi, sottolinea: «Si è voluto politicizzare il referendum e trasformarlo in uno scontro tra maggioranza e opposizione. Ma alla fine ancora una volta ha vinto la maggioranza di centrodestra. Come segretario nazionale di FI sono soddisfatto di questo risultato e come vicepresidente del Consiglio sono altrettanto soddisfatto. È stata una sconfitta della sinistra che voleva tentare l'assalto al governo utilizzando il grimaldello dei referendum. La cosa è andata male, il governo si è rafforzato, l'opposizione si è indebolita». Lo stesso concetto è ripetuto dal presidente di Noi moderati, Maurizio Lupi, per il quale «Maurizio Landini, Elly Schlein ed una parte della sinistra hanno voluto politicizzare il referendum e ne escono sconfitti, al contrario del governo e del centrodestra, sicuramente rafforzati dal voto. Un effetto boomerang. E la soglia di partecipazione così bassa impone una riflessione sull'uso, e l'abuso, dello strumento referendario, che è importante e non può essere svilito. Per questo - l'annuncio sempre di Lupi - presenteremo una proposta di legge per aumentare ad un milione il numero di firme necessarie per promuovere un referendum». L'esecutivo, intanto, si ricompatta e affronta quelle che sono le principali sfide. Oggi il presidente del Consiglio vedrà gli alleati Tajani e Salvini. Il confronto sarà incentrato principalmente su terzo mandato e fine vita. Su quest'ultimo punto sembra già sia pronto un testo condiviso dai principali partner della coalizione.
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