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Altro terremoto, Sempio mollato da Garofano: "Divergenze sulla difesa"
Ieri 30-09-25, 21:24
Ennesimo colpo di scena nelle nuove indagini per il delitto di Garlasco. Luciano Garofano, ex generale del Ris di Parma e consulente di Andrea Sempio, indagato per l'omicidio in concorso di Chiara Poggi, ha rinunciato all'incarico mentre è ancora in corso l'incidente probatorio. Una decisione legata alle divergenze sorte con la difesa dell'indagato, in particolare rispetto ai suggerimenti scientifici relativi allo svolgimento dell'incidente probatorio e alla possibile estensione dello stesso. L'incarico era stato conferito da Andrea Sempio a Garofano nel gennaio 2017, incarico confermato nel procedimento per il quale è in corso l'incidente probatorio davanti alla giudice per le indagini preliminari di Pavia Daniela Garlaschelli. La decisione di rinunciare "è maturata in conseguenza della mancata condivisione da parte della difesa Sempio dei suggerimenti tecnico scientifici forniti" in merito allo svolgimento dell'incidente probatorio "e alla possibile estensione dei temi oggetto di perizia". Nel rispetto della "autonomia decisionale dei difensori nella scelta delle strategie difensive", Garofano ritiene che siano venuti meno i presupposti per mantenere l'incarico. "Quella indicata è l'unica ragione alla base della rinuncia all'incarico di consulente in favore di una persona che, sulla scorta di tutte le evidenze scientifiche acquisite, meriterebbe di essere scagionata dall'ipotesi di reato per la quale risulta indagata" sottolinea l'ex comandante del Ris di Parma. Con riferimento agli "sconsiderati e gravi attacchi mediatici" relativi alla somma ricevuta, nell'aprile 2017, da parte dell'indagato Andrea Sempio, Garofano ribadisce che si tratta del pagamento di "prestazioni professionali" per una "consulenza genetico forense negli interessi della famiglia di Andrea Sempio" scritta sulla scorta di documenti e atti che gli vennero forniti dai difensori. Un lavoro - terminato il 27 gennaio 2017 e mandato via mail ai legali -, per cui fu emessa una fattura "dell'importo di 5.000 euro oltre accessori di legge". Garofano ha conferito mandato ai propri avvocati "affinché procedano nelle competenti sedi giudiziarie nei confronti di coloro che lo hanno diffamato ipotizzando il suo coinvolgimento in vicende di rilevanza penale, vicende alle quali egli era ed è del tutto estraneo".
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