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Zazzaroni si confessa a Fialdini: "Prima di Selvaggia...", il retroscena su Ballando
Oggi 16-11-25, 19:55
Ivan Zazzaroni torna in Rai ospite di Da noi… a ruota libera e non ha dubbi: se oggi è uno dei volti più riconoscibili di Ballando con le Stelle, il merito è soprattutto di Milly Carlucci. «Quando mi proposero di partecipare nel 2007 – ricorda – risposi: “Ma siete matti? Sono un giornalista!”. Io stesso suggerii a Milly: “Se vuoi faccio il giudice”, e lei accettò. Due anni dopo, però, fu lei a convincermi a scendere davvero in pista. Mi disse che nel Dancing with the Stars inglese i giornalisti funzionano benissimo. Aveva ragione: è stata una delle esperienze più belle della mia vita». Il legame con la conduttrice è ancora saldo, e Zazzaroni lo racconta con un misto di gratitudine e ironia. E proprio parlando del suo ruolo nel programma, il giornalista ammette senza mezzi termini: «Prima di Selvaggia (Lucarelli, ndr) ero io il giudice cattivo». Una reputazione alimentata anche da uno degli episodi più discussi nella storia dello show: «Lo zero ad Albertazzi, quando rimase fermo, è stato uno dei miei scivoloni più clamorosi. Mi travolsero di critiche: “Non puoi dare 0 al mito”. Ero io il duro della giuria. Ora ho fatto un passo indietro… e ci sta». In studio arriva poi il videomessaggio di Italo Cucci, uno dei maestri del suo percorso professionale: «Lo volevo salvare da altre tentazioni… L'ho portato al Guerin Sportivo, l'ho mandato a Manchester per un'inchiesta sullo United. Lì volevano tenerselo!». Zazzaroni si emoziona: «Italo è come un padre. Il più grande direttore che abbia avuto. Mi disse: “Sei il figlio che avrei voluto avere”. È un legame che dura da una vita: ci sentiamo quasi ogni giorno». A chiudere la puntata, un episodio curioso che riguarda Liliana Segre: «Io e mia moglie la riconosciamo e andiamo a salutarla. Lei guarda me e dice: “Io vedo sempre Ballando!”. Ho preso un sacco di punti senza fare nulla. Un incontro divertente e inatteso». Tra Giuria, ricordi di pista e maestri di redazione, Zazzaroni conferma ancora una volta la sua cifra: schietto, diretto, capace di passare da una punizione in area a uno zero in pista con la stessa naturalezza.
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