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Assoambiente: Italia guida economia circolare, sfida all'80% lineare
Oggi 06-11-25, 17:45
Rimini, 6 nov. (askanews) - L'Italia si conferma tra i campioni europei dell'economia circolare, superando ampiamente la media UE. Il nostro Paese vanta un tasso di utilizzo circolare della materia del 20,8%, ma la vera sfida è appena iniziata: solo un quinto dell'economia italiana è davvero circolare. L'80% del sistema produttivo opera ancora secondo logiche lineari. Dobbiamo trasformare questo primato ambientale in un vero vantaggio competitivo e in una strategia industriale. "L'Italia - spiega Chicco Testa, presidente di Assoambiente - si trova in una posizione buona per quanto riguarda l'economia circolare. Noi ricicliamo più dell'80 % dei rifiuti speciali, cioè industriali, più del 50 % dei rifiuti urbani. Questo ci colloca ai primissimi posti tra i diversi paesi europei. Possiamo fare meglio, ma il punto di partenza è molto buono". Occorre, secondo Testa "aiutare il mercato dei materiali riciclati. vogliamo, noi abbiamo in Europa un drammatico problema di materie prime, mancanza di materie prime, per cui utilizzare materiali riciclati è importantissimo per la nostra economia. Per questo occorre stabilizzare questo mercato, per esempio imponendo l'obbligo di utilizzo di materiali riciclati in diverse produzioni". La trasformazione del riciclo in un motore di competitività e decarbonizzazione richiede dunque chiarezza normativa, strumenti economici dedicati e, soprattutto, ingenti investimenti. L'obiettivo è consolidare la sovranità industriale del Paese. La parola d'ordine per le imprese è accelerare gli iter e velocizzare le regole. "E' convegno assolutamente interessante che ha ribadito un po' l'approccio, cioè l'importanza che diamo in Italia in tutte le filiere alla circolarità e alla sostenibilità, ma la necessità da parte di tutti sia livello italiano che europeo di sostenere l'industria - dice Giuseppina Papagno, consiglio di presidenza di Federchimica, con delega all'ambiente -. E specialmente di rendere veloce e certa la parte normativa in modo che le industrie possano velocemente investire e portare avanti questi programmi di sostenibilità e circolarità". La strada tracciata dalle associazioni industriali è chiara: il riciclo deve diventare il nuovo made in Italy, unendo sostenibilità, innovazione e competitività, e trasformando il primato ambientale in una vera strategia industriale nazionale.
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