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Milano-Cortina: gip manda atti a Consulta
Ieri 06-11-25, 21:31
Non una decisione sull'indagine ma sulla possibilità stessa di indagare sugli appalti delle olimpiadi invernali di Milano Cortina 2026. È su questo che si dovrà esprimere la Corte Costituzionale nei prossimi mesi. La gip di Milano, Patrizia Nobile, ha trasmesso alla Consulta gli atti del fascicolo dei pm milanesi Cajani-Gobbis-Siciliano che con il Nucleo pef della guardia di finanza muovono accuse di corruzione e turbativa d'asta all'ex ad di Fondazione Milano-Cortina, Vincenzo Novari, l'ex capo del digital, Massimiliano Zuco, l'imprenditore Luca Tomassini, e che vede indagati anche due manager di Deloitte fra cui Luigi Onorato, e altri due dell'ente organizzatore dei giochi olimpici. La gip chiede ai massimi giudici costituzionali di vagliare la "legittimità" del decreto legge 'Salva Olimpiadi' dell'11 giugno 2024 (convertito ad agosto dello stesso anno). Si tratta della norma varata un mese dopo le prime perquisizioni dell'inchiesta che ha stabilito come la Fondazione operi "in regime di diritto privato". Una mossa che ha di fatto 'sterilizzato' l'indagine della Procura di Milano, impedita a contestare reati contro la pubblica amministrazione, portando nei mesi successivi il Tribunale del riesame ha riqualificare temporaneamente l'ipotesi di reato in corruzione fra privati, per il quale non sono utilizzabili le intercettazioni. I pm lo scorso aprile avevano chiesto, in polemica, di archiviare le accuse (richiesta respinta) o in alternativa di sollevare la questione di legittimità costituzionale accolta dalla gip. Per la giudice si tratta infatti di una norma "in violazione" della direttiva Ue 2014/24 in materia di appalti pubblici e della convenzione Onu di Merida contro la corruzione, ratificata dall'Italia nel 2009, che ha creato una "irragionevole zona franca per i dipendenti" della Fondazione i quali "a dispetto degli interessi pubblici" chiamati a gestire e del "paracadute economico" sulle Olimpiadi invernali dovuto alle "garanzie pubbliche" finanziarie di Stato, Regioni ed enti locali "godono di una sostanziale 'immunità'", si legge nelle 53 pagine di ordinanza. Si tratta di una legge che è stata "dettata ad hoc per Fondazione" e che è "costituzionalmente illegittima" perché violando i "vincoli derivanti dall'ordinamento comunitario", dagli "obblighi internazionali" e creando un regime differente a quello a cui sottostanno i lavoratori di "qualsiasi altra amministrazione pubblica centrale e sub-centrale" si pone in contrasto con gli articoli 3, 11 e 117 della Costituzione. La norma varata dal Governo Meloni non avrebbe in alcun modo "innovato" la "nozione di organismo di diritto pubblico" ma sarebbe solo intervenuta "sottraendo" il comitato organizzatore dei Giochi alle regole sulla "contrattazione delle amministrazioni pubbliche". Lo avrebbe fatto, inoltre, nel corso di "un procedimento penale" e "subito dopo la discovery operata dal pubblico ministero" che aveva depositato gli atti al Riesame. Immediate le reazioni della politica. Fonti di Palazzo Chigi fanno sapere che l'Esecutivo "ha operato e continua a operare per assicurare la migliore riuscita dei prossimi Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali" che porteranno "lustro e prestigio alla nazione intera" e che le "basi giuridiche e organizzative" affinché l"'evento si svolga al meglio" sono state approvate nel "pieno e trasparente rispetto delle regole e della normativa nazionale ed europea". "Non ho mai pensato - afferma in serata il presidente della Fondazione, Giovanni Malagò - che avessimo una natura giuridica diversa, perché da subito l'Avvocatura Generale dello Stato aveva sostenuto la tesi che eravamo dei soggetti privati". "L'impostazione del bilancio" e "del budget è sostenuto con ricavi privati", spiega l'ex presidente del Coni, perché il "Cio è sicuramente un'associazione privata, da sola vale mal contato più del 40% del budget" e il resto sono "sponsorizzazioni, attività di marketing, ticketing, biglietteria e merchandising". "Quindi massimo rispetto per la magistratura, ma consapevolezza suffragata anche da una legge dello Stato", ha concluso. Dal canto loro i pm, nel motivare la loro convinzione della natura pubblica di Fondazione, avevano citato la nuova governance introdotta dal decreto Sport con la figura del Commissario straordinario per la Paralimpiadi per cui erano stati stanziati oltre 328 milioni di euro di risorse statali oltre alle numerose "garanzie patrimoniali degli enti pubblici fondatori e dello Stato" da utilizzare anche per il "ripianamento dell'eventuale deficit di bilancio finale" che sono state previste sin dalla legge istitutiva di Milano-Cortina 2026
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