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Atene, Djokovic batre Musetti ma non va a Torino. Lorenzo alle Finals
Ieri 08-11-25, 21:03
Il lupo perde il pelo ma non il vizio: è di Djokovic la finale dell'Atp 250 di Atene che valeva l'accesso diretto per Musetti alle Finals di Torino ai danni del canadese Auger Aliassime. Il campione serbo si impone in tre set, con il punteggio di 4-6, 6-3, 7-5 in quasi 3 ore piene di una lotta tra le più belle dell'anno. L'attenzione, ora, è tutta puntata sulla decisione del tennista di Belgrado, che dovrebbe rinunciare al torneo dei maestri. Attesa per l'ufficialità durante la premiazione. È un Musetti versione extra-lusso quello del primo parziale, e il sorriso incredulo del campione serbo dopo lo “strettino” in corsa e il lob liftato nel quinto gioco - portato comunque a casa grazie a due servizi vincenti - descrivono la qualità dei colpi del carrarino meglio di ogni altra parola. Un po' sulla falsariga del primo set della semifinale con Korda, dominato senza lasciare nemmeno un game all'avversario. Se si pensava potesse subire il contraccolpo fisico dello sforzo fisico impresso per avere la meglio dell'americano, Musetti smentisce tutti: sembra una gazzella, pronta alla battaglia in ogni centimetro di campo per agguantare quel sogno chiamato Torino, Finals. Il rovescio, poi, è il solito spettacolo, ormai unico in un circuito sempre più monopolizzato dal più efficace colpo a due mani. L'allievo di Simone Tartarini trova un vincente lungolinea in corsa da stropicciarsi gli occhi per strappare il servizio al 24 volte campione Slam e scappare sul 3-1 nel primo set. Djokovic, dal canto suo, prova a rimanere in partita cercando di sfiancarlo il più possibile aprendosi il campo, ma fatica a scalfire la solidità imposta dal numero 2 d'Italia nel suo turno di servizio. Dopo aver dispensato bellezza, arriva il momento di concretizzare. Il vecchio Musetti avrebbe tremato: servire per il primo set contro una leggenda vivente in una partita cruciale. Il Musetti top ten della stagione 2025 è tutt'altra storia, ha una consapevolezza delle proprie potenzialità tale per cui sulla palla del set cala giù una seconda a 180 km/h che spiazza Nole e gli consente di chiudere sul 6-4. L'italiano non riusciva a vincere un set contro Nole dal terzo turno del Roland Garros 2024. Guardingo Djokovic all'inizio del secondo set. Il sette volte campione Wimbledon alza il livello e comincia a mostrare i segni di quel nervosismo teso a cercare risorse inesplorate dentro di sé che l'ha caratterizzato per tutta la carriera. Musetti però non demorde, e pur faticando di più sulla sua battuta e brillando meno nei turni di risposta, riesce comunque a restare a contatto fino a quando è costretto a concedere la prima palla break. Ed è qui che si gioca il punto per distacco più entusiasmante del match, concluso da una voleé in tuffo “alla Panatta” del serbo sul gran passante di Lorenzo, che gli permette di andare a servire per portare la partita al terzo e decisivo set. Giocando con estrema qualità, il numero 9 del ranking si guadagna una possibilità di rientrare in carreggiata, ma Djokovic con il marchio di fabbrica dell'ace al centro frantuma i sogni di gloria del toscano. Il suo eventuale ingresso alle Finals da “ottavo maestro” deve ancora sudarselo. Il problema di avere dall'altra parte della rete Djokovic è riuscire a non fargli sentire l'odore del sangue. Capisce meglio di chiunque altro quand'è il momento di azzannare la preda, e si ripete anche stavolta, colpendo proprio dove Musetti stava governando il match, sulla diagonale del rovescio. Djokovic fa sua la seconda palla break del terzo gioco costringendo all'errore l'italiano, prova a scappare via. Con le unghie e con i denti Musetti si aggrappa al suo abbagliante rovescio per ristabilire la parità, salvo poi sprecare quattro palle del vantaggio e farsi strappare nuovamente il servizio. Solitamente, puoi sorprendere una volta il serbo, due è ardua impresa. Invece Musetti sfata il mito, sfruttando le indecisioni a rete del figlio di Belgrado e anche con un briciolo di buona sorte lo riacciuffa sul 5-5. Non è ancora finita: un roller-coaster di emozioni direbbero al di là dell'oceano. Quasi 3 ore di gioco e finale del thriller ancora tutto da decifrare. Alla fine, il terzo tentativo è quello buono, Musetti perde per la battura per la terza volta nel set e molla la presa. Per Djokovic è il torneo numero 101 di una carriera irripetibile, a otto lunghezze dal primato di Jimmy Connors, il secondo dell'anno dopo Ginevra. Ora il destino di Musetti è nelle sue mani, anche se dal labiale durante la stretta di mano finale il serbo è sembrato tranquillizzare l'italiano sul fatto che non andrà alle Finals di Torino e lascerà a lui la possibilità di subentrare come prima riserva.
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