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Audio e messaggi, la gemella Cappa: "Arriverà il giorno in cui parlerò e voglio essere pagata milioni"
Oggi 21-05-25, 15:18
«Stefania era nel panico, con un borsone». È il culmine del racconto del super testimone scovato da Le Iene che ha portato i carabinieri del Nucleo Investigativo di Milano, agli ordini del colonnello Antonio Coppola, in quella roggia di Tromello, poco fuori Garlasco, da dove la scorsa settimana sono stati riportati a galla una serie di oggetti metallici, alla ricerca dell'arma del delitto con cui è stata uccisa Chiara Poggi, in quella mattina del 13 agosto 2007 nella villetta di via Pascoli. Un'attizzatoio, un martello, un'ascia: tutti reperti ritenuti di rilevante interesse investigativo. E ieri tutto il racconto del super testimone è stato mandato in onda su Italia 1, nel servizio di Alessandro De Giuseppe e Riccardo Festinese. Il testimone, indicato con il nome fittizio di «Carlo», fa il nome di Stefania, riferendosi a una delle gemelle, Stefania e Paola Cappa, cugine di Chiara. E porta gli inquirenti in un punto preciso di quel canale, i 30 metri da dragare proprio sotto la casa disabitata della nonna delle Cappa. Alla trasmissione Mediaset, il super testimone ha raccontato che «poco dopo l'omicidio, aveva incontrato in ospedale una donna di Tromello che abitava vicino alla casa della nonna materna delle gemelle Cappa. La donna - raccontano gli autori del servizio tv - gli riferì di aver visto Stefania Cappa agitata, intenta a entrare nella vecchia casa con una borsa pesante». Carlo precisa che, «contrariamente a quanto riportato dai giornali, non ha mai parlato di un alare da camino e aggiunge che la donna gli disse che le gemelle non erano mai state viste lì prima e che l'episodio l'aveva colpita molto». Se la testimonianza è emersa solo ora, a 18 anni dall'omicidio, è perché prima, ipotizza Carlo, «non c'era stata volontà di ascoltare». Le persone che avrebbero assistito direttamente alla scena «erano già anziane all'epoca e oggi non sono più in vita», ha spiegato il testimone, raccontando poi «di aver annotato tutto su dei taccuini, per non dimenticare». Oltre alle indiscrezioni che puntano su Stefania, mai indagata così come la gemella, Le Iene hanno mandato in onda anche uno dei numerosi messaggi vocali che Paola ha inviato a un amico negli ultimi mesi, quando è ripartita la nuova inchiesta per omicidio contro Andrea Sempio. «Guarda io non ho mai aperto bocca, però arriverà il giorno che la apro. Voglio essere pagata fior di milioni...però dirò tutto, tutto, tutto, tutto», dice la gemella. Il destinatario, l'ex manager dello spettacolo Francesco Chiesa Soprani, ha consegnato a Le Iene «centinaia di messaggi e audio scambiati» con Paola, in gran parte riguardanti il delitto di Garlasco. Nel materiale fornito, sottolinea il programma di Italia 1, non compare mai la frase «mi sa che abbiamo incastrato Stasi», il messaggio inventato nei giorni scorsi da un settimanale, al punto da scatenare il battage mediatico che ha travolto le gemelle. Nel servizio, infine, un video di Daniela Ferrari, mamma dell'indagato Andrea Sempio. «In pochi credono davvero che Alberto sia l'assassino», ha detto Daniela, la quale avrebbe anche riferito «di una presunta testimone che, il giorno prima dell'omicidio, avrebbe assistito a un litigio molto sospetto tra Chiara e la cugina Stefania, ma che non ne parlò né ai carabinieri né ad altri».
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