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Boeri: “Non sono così potente, mi dissero no”. Le carte lo smentiscono, così il parere diventò favorevole
Oggi 18-07-25, 14:25
L'archistar Stefano Boeri non ci sta a passare come uno di quei protagonisti del gruppo d'affari del sistema Palazzopoli di Milano, finito sotto la lente degli inquirenti, che raccontano di "degenerazioni, in cui gli uffici comunali sono ridotti a simulacri della funzione pubblica di pianificazione e attuazione urbanistica", si legge negli atti della Procura, "e appendice asservita degli interessi di una cerchia elitaria di società operatrici, progettisti e gruppi finanziari, che hanno imposto, al di fuori delle regole dello Stato e in base ad un illegale ordinamento parallelo - programmi di massiccio sviluppo edilizio della città, sia all'interno del nucleo più centrale della città, in particolare di alcune zone di essa, propagandati come interventi ecosostenibili, di "ristrutturazione" edilizia, restyling, "rigenerazione urbana" e risparmio di suolo, e "di interesse pubblico"". Boeri, al centro dell'emblematica vicenda del Pirellino, che ha portato all'iscrizione nel registro degli indagati del sindaco Pd Beppe Sala, si sfoga con Repubblica e sminuisce le contestazioni dei magistrati. "Ma se fossi davvero potente come mi avete descritto, non pensa che sarei riuscito a far approvare e costruire la mia Torre botanica nella sua versione originale? Era un'architettura a cui tenevo tantissimo, avrebbe dato a Milano un Bosco verticale di nuova generazione", sottolinea Boeri dalle colonne del quotidiano fondato da Eugenio Scalfari. Insomma, l'architetto si appiglia al fatto che, alla fine, quell'edificio non ha mai visto la luce, sebbene il fallimento, per gli inquirenti, sia da addebitare a un contenzioso aperto successivamente dal re del mattone Manfredi Catella, non certo al diniego della Commissione Paesaggio, il cui presidente nominato dal sindaco dem, Giuseppe Marinoni, avrebbe "preferito cedere alle pressioni indebite di Boeri, Catella e Tancredi ed a quelle mediate di Sala, e dare un parere favorevole". Perché negli atti è nero su bianco come quella Commissione, per ben due volte, il 23 marzo e il 18 maggio 2023, avesse dato parere contrario al progetto del grattacielo presentato da Boeri. Al punto da suscitare la rabbia dell'archistar. Nelle carte sono delineate le presunte interferenze illecite esercitate su Marinoni già una settimana dopo la prima bocciatura. "Ma c'è un problema nei mei confronti o con architetture verdi? Avete bocciato sia torre Botanica che Matteotti?", scrive Boeri il 30 marzo a Marinoni, chiedendo di parlarne con la Commissione. E poco dopo al vice presidente Giovanni Oggioni: "Ma ci bocciate tutto? Siete come la Juve... siete diventati di Potere al Popolo", rimarca l'architetto. La vicenda si sbloccherà il 22 giugno 2023, una manciata di ore dopo quel fitto scambio di messaggi tra i protagonisti, con Boeri che racconta a Catella in un vocale di un incontro a Palazzo Marino con Tancredi e Malangone e aggiunge che "occorreva far intervenire su Marinoni il sindaco Giuseppe Sala, a cui lui aveva già mandato un messaggio", si legge, che recitava: "Guarda, a livello personale, ti dico che c'è una situazione che mi fa paura, non fa bene". E anche il whatsapp in cui Boeri, scrivono gli inquirenti, usa toni "molto risoluti e di comando" nei confronti di Sala. "Caro Beppe. Scusa ti disturbo su tema che mi riguarda come prof... davvero non avrei voluto farlo. Ma domani ho conferimento in Commissione paesaggio dopo due bocciature su progetto nuovo Bosco verticale Porta Nuova... Marinoni sta sbagliando nel chiedere variazioni stilistiche che non entrano nelle competenze della Commissione. E non solo con noi. Se insiste rischiamo rottura. E ricorso Tar e Catella che va sui giornali. Ho suggerito di spostare contenimento. Ciao scusa ultima cosa crearti problemi ma prendilo come warning per domani". La risposta di Sala non tarda ad arrivare: "Mi dicono che non è solo il Presidente. Ovviamente so quello che mi riferiscono. E devo fidarmi del giudizio di Giancarlo. Domani mattina comunque rivedo con calma". E il giorno dopo il progetto del Pirellino ottiene per la prima volta il parere favorevole condizionato, che poi diventa senza condizioni il 5 ottobre.
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