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"Caro Beppe intervieni tu". Pressing su Sala: il "no" diventa parere favorevole
Oggi 18-07-25, 09:45
«Bisogna che Beppe (Sala, ndr) convochi Marinoni e ci parli, io ho sentito anche Beppe e gli ho inviato un messaggio dicendo: «Guarda, a livello personale, ti dico che c'è una situazione che mi fa paura, non fa bene». È in questo vocale inviato il 21 giugno 2023 al re del mattone Manfredi Catella che l'archistar Stefano Boeri si lamenta dell'iter in Commissione Paesaggio del Comune di Milano, che per ben due volte ha bocciatoil suo progetto del grattacielo Pirellino. Una situazione inaccettabile, al punto da spingere Boeri a chiedere al sindaco del Pd di intervenire per superare l'impasse. Con toni che gli inquirenti definiscono «molto risoluti e di comando», Boeri scrive a Sala, ora indagato: «Caro Beppe. Scusa ti disturbo su tema che mi riguarda come prof... davvero non avrei voluto farlo. Ma domani ho conferimento in Commissione paesaggio dopo due bocciature su progetto nuovo Bosco verticale Porta Nuova... Marinoni sta sbagliando nel chiedere variazioni stilistiche che non entrano nelle competenze della Commissione. E non solo con noi. Se insiste rischiamo rottura. E ricorso Tar e Catella che va sui giornali. Ho suggerito di spostare contenimento. Ciao scusa ultima cosa crearti problemi ma prendilo come warning per domani». La risposta di Sala non tarda ad arrivare: «Mi dicono che non è solo il Presidente. Ovviamente so quello che mi riferiscono. E devo fidarmi del giudizio di Giancarlo. Domani mattina comunque rivedo con calma». E il giorno dopo il progetto del Pirellino ottiene per la prima volta il parere favorevole condizionato. Proprio l'affare del grattacielo è una delle contestazioni che gli inquirenti avanzano al sindaco Sala, indagato per false dichiarazioni su qualità personali proprie o di altre persone e concorso in induzione indebita a dare o promettere utilità, in quella maxi indagini urbanistica che coinvolge 74 persone tra politici, professionisti e costruttori. Un sistema scandito da «degenerazioni, in cui gli uffici comunali sono ridotti a simulacri della funzione pubblica di pianificazione e attuazione urbanistica», si legge negli atti, «e appendice asservita» degli interessi di una cerchia elitaria di società operatrici, progettisti e gruppi finanziari, che hanno imposto, al di fuori delle regole dello Stato e in base ad un illegale ordinamento parallelo- programmi di massiccio sviluppo edilizio della città, sia all'interno del nucleo più centrale della città, in particolare di alcune zone di essa, propagandati come interventi ecosostenibili, di «ristrutturazione» edilizia, restyling, «rigenerazione urbana» e risparmio di suolo, e «di interesse pubblico». Un gruppo d'affari che, secondo la Procura di Milano, avrebbe attuato un Piano di Gestione del territorio «ombra», al cui centro c'era la figura di Giuseppe Marinoni, dipinto come «spregiudicato faccendiere, incline alla corruzione». Ed è proprio per nominare Marinoni a capo della Commissione Paesaggio che il sindaco Sala avrebbe commesso il reato di falso, attestando l'assenza di conflitti di interesse dell'ex presidente con costruttori o progettisti di lavori esaminati dalla Commissione. L'altro capo di incolpazione contestato a Sala è legato alla circostanza di aver venduto appunto alla Coima di Catella l'area per realizzare il Pirellino. Nella richiesta di misure cautelari vengono ricostruite le presunte pressioni sulla Commissione per ottenere il via libera alle costruzioni. Al punto che i pm affermano come dalla figura di Marinoni emerga la «sua mancanza di indipendenza, ricattabilità e cedevolezza alle pressioni del sindaco». Non solo, dall'inchiesta emerge che anche Sala e il dg «condividono e appoggiano le strategie di Marinoni e delle società coinvolte». Emblematica la vicenda del Pirellino: il progetto dell'archistar Stefano Boeri era stato liquidato per ben due volte con parere contrario, il 23 marzo e il 18 maggio 2023. Le chat agli atti delineano la rabbia di Boeri e le presunte interferenze illecite esercitate su Marinoni già una settimana dopo la prima bocciatura. «Ma c'è un problema nei mei confronti o con architetture verdi? Avete bocciato sia torre Botanica che Matteotti?», scrive Boeri il 30 marzo a Marinoni, chiedendo di parlarne con la Commissione. La vicenda si sbloccherà il 22 giugno 2023, una manciata di ore dopo quel fitto scambio di messaggi tra i protagonisti, con Boeri che racconta a Catella in un vocale di un incontro a Palazzo Marino con Tancredi e Malangone e aggiunge che «occorreva far intervenire su Marinoni il sindaco Giuseppe Sala, a cui lui aveva già mandato un messaggio», si legge. Nel mentre Tancredi aveva pressato Marinoni, il quale rispondeva: «Sì sto cercando di lavorare in questo senso... anche se Boeri non aiuta. Ha presentato tutto come la volta passata, senza cambiare nulla, quando gli ho chiesto espressamente di introIndagati Le accuse vanno dalla corruzione al falso, dall'abuso edilizio alla lottizzazione abusiva fino all'induzione indebita durre anche qualche piccola variazione per legittimare un condizionato. Ma troveremo argomenti». Infatti, un'ora dopo arriva la conferma: «Ciao Favorevole condizionato». Per i pm Marinoni e un altro membro della Commissione «hanno preferito cedere alle pressioni indebite di Boeri, Catella e Tancredi ed a quelle mediate di Sala, e dare un parere favorevole».
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