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Caso Brunetta, la replica del Cnel: "Aumento compensi è mero adempimento di una sentenza costituzionale"
Oggi 07-11-25, 17:35
"Non corrisponde al vero quanto riportato il 6 novembre dal quotidiano 'Il Domani' allorché in relazione al CNEL si scrive: 'Per i vertici 1,5 milioni in più' e poi oggetto di articoli usciti anche su altre testate. Si tratta, con ogni evidenza di una serie di errori - voluti o meno non importa - che complessivamente concorrono a falsare la condotta di assoluta regolarità e legittimità cui il Cnel informa la propria attività". Lo afferma il Cnel in una nota. In particolare, il Cnel sottolinea di non aver "effettuato alcun 'adeguamento', ma si è limitato a dare doverosa applicazione alla sentenza della Corte Costituzionale n. 135 del 9 luglio 2025, che ha ripristinato a decorrere dal 1° agosto u.s. il tetto retributivo dei 311.658,53 euro". "Adempimento applicativo, immediatamente esecutivo, posto in capo a tutti gli organi costituzionali (Presidenza della Repubblica, Parlamento, Governo e Corte Costituzionale) e di rilievo costituzionale (Corte dei Conti, CSM, Consiglio di Stato, Avvocatura dello Stato e Cnel) e le diverse Autorità, in ordine al ripristino delle indennità (peraltro compatibili nel caso degli organi costituzionali e di rilievo costituzionali sino al tetto indicato con eventuali trattamenti pensionistici di natura pubblica) già corrispondenti al tetto massimo previsto dalla normativa dichiarata incostituzionale, secondo i rispettivi ordinamenti e la relativa regolamentazione", aggiunge il Cnel.
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