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Caso Orlandi, lo sfogo del fratello Pietro: "Si porta la verità nella tomba"
Oggi 21-04-25, 16:10
Il caso della scomparsa di Emanuela Orlandi è riesploso durante il pontificato di Papa Francesco, con l'apertura di due inchieste - da parte della Procura di Roma e del promotore di Giustizia del Vaticano - e della commissione parlamentare che indaga anche sulla scomparsa di Mirella Gregori, sempre a Roma e nello stesso periodo. Emanuela Orlandi, cittadina vaticana allora 15enne, avvenne il 22 giugno 1983 mentre la ragazza rientrava a casa dopo le lezioni di musica. Il fratello Pietro Orlandi da allora si batte le la verità. Oggi torna a commentare quelle parole che Bergoglio gli disse tempo fa durante un breve incontro: “Emanuela è in cielo”. “Speravo che non seguisse l'esempio dei suoi che si sono portati la verità nella tomba. Avrebbe potuto fare la storia del suo papato se prima di morire avesse raccontato a tutti la sua verità", dichiara Orlandi a Mow Magazine. Parole che fanno eco a quelle scritte sui social un mese fa, quando Papa Francesco era ricoverato per la polmonite bilaterale. “Oggi Papa Francesco ha scritto il testo dell'Angelus ed è andato anche a Messa. Io gli auguro di guarire quanto prima, nonostante la gravità del quadro clinico ma se così non fosse spero possa trovare anche la forza di scrivere una lettera, se non a me a mia madre, con quella verità che tutti aspettiamo. Un gesto che farebbe la storia del suo pontificato, differenziandosi da chi lo ha preceduto”, aveva scritto il fratello di Emanuela chiedendo una volta per tutte dal Vaticano la verità su uno dei più grandi misteri italiani.
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