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"C'è un nuovo nome", il retroscena sul malore della madre di Sempio
30-04-2025, 15:10
Altro colpo di scena nelle indagini per il delitto di Chiara Poggi a Garlasco, il 13 agosto del 2007, per il quale è in carcere con una condanna definitiva il fidanzato Alberto Stasi. Ma come noto è tornato nell'inchiesta Andrea Sempio, amico del fratello della vittima, oggi indagato per omicidio in concorso. E ora "spunta un nuovo nome", spiegano in un servizio i cronisti di Ore 14, il programma condotto da Milo Infante su Rai 2 mercoledì 30 aprile. La madre di Andrea Sempio come noto è stata recentemente convocata al comando provinciale dei Carabinieri di Milano, con i militaru che avrebbero voluto ascoltare la donna come persona informata sui fatti nell'ambito di questo nuovo fascicolo. Ma una volta entrata negli uffici di via Moscova, alla mamma dell'indagato sarebbero state poste due domande, la prima di carattere generico, su cosa la 65enne abbia fatto la mattina del 13 agosto di 18 anni fa quando fu uccisa Chiara. Come noto, sono i genitori di Sempio ad aver garantito al figlio un alibi per quella mattina. "Alla 65enne sarebbe quindi stata posta una seconda domanda, stavolta un nome e un cognome, una persona che a quanto si apprende non sarebbe mai stata direttamente coinvolta nelle indagini - rivela il servizio - sconosciuta da Andrea Sempio e a suo padre, riferiscono i legali del 37enne ma forse non a lei". "A quel punto la madre di Sempio si sarebbe sentita male, probabilmente turbata da una domanda che non si aspettava", viene spiegato in trasmissione. Va detto che la donna aveva deciso di astenersi dal rispondere agli inquirenti avvalendosi del diritto riservato ai congiunti delle persone indagate. La donna sarebbe rimasta "turbata" dal nome, che invece "non ha detto nulla ad Andrea Sempio e al marito", viene ricostruito. La persona im questione non risulterebbe coinvolta con il compimento di questo delitto, "però è sicuramente una persona sulla quale stanno facendo gli accertamenti in merito agli orari, ai percorsi di quella mattina, di tutte le persone coinvolte e si tratta soprattutto di una persona che è già stata ascoltata nei giorni scorsi dai carabinieri". L'avvocato di Alberto Stasi, Antonio De Rensis, ospite in studio, ipotizza che "questa testimonianza già acquisita potrebbe anche riscrivere, chissà, la storia di quello scontrino", afferma il legale sul famoso ticket del parcheggio conservato dai Sempio che dimostrerebbe un viaggio a Vigevano dell'allora 19enne. La criminologa Roberta Bruzzone osserva che, in base a quanto si è appreso, questa testimonianza "sconfessa la ricostruzione di quella mattina, non mi spiego diversamente la questione". Per questo, è l'ipotesi, c'è stata l'esigenza di sentire ancora la madre del nuovo indagato e mettere a confronto le versioni. "Se questa mia ipotesi dovesse trovare riscontro, il silenzio della signora Sempio indubbiamente potrebbe avere un valore investigativo", commenta Bruzzone.
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