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Cessate il fuoco appeso a un filo: Vance tenta la mediazione, Trump alza i toni
Ieri 21-10-25, 21:34
JD Vance è arrivato in Israele. Il vicepresidente degli Stati Uniti è nel Paese per assicurarsi che il cessate il fuoco a Gaza regga. Fonti anonime al New York Times hanno rivelato le preoccupazioni crescenti all'interno dell'amministrazione Trump sul fatto che il premier Benjamin Netanyahu possa far saltare l'accordo sotto le pressioni dei suoi ministri di estrema destra. Da Hamas quanto da Tel Aviv sono continue le accuse di violazione della tregua e domenica l'uccisione di due soldati israeliani a Rafah da parte di uomini armati ha fatto riprendere, seppur per qualche ora, i bombardamenti nella Striscia, facendo temere una ripresa delle ostilità. “Le violenze che continuano a consumarsi a Gaza non sono la fine del cessate il fuoco”, ha sottolineato Vance, che si è detto “molto ottimista”. “Posso dire con il 100% di certezza che funzionerà? No, ma si fanno le cose difficili solo tentando”, ha aggiunto parlando ai giornalisti dal Centro di coordinamento civile-militare Usa-Israele di Kiryat Gat. “Per una pace a lungo termine e per la ricostruzione di Gaza ci vorrà molto lavoro e moltissimo tempo”. Vance, affiancato dall'inviato speciale Steve Witkoff e dal genero di Trump, Jared Kushner, ha poi lanciato un nuovo avvertimento a Hamas: “Deve disarmarsi, Hamas deve comportarsi bene e, anche se a tutti i combattenti può essere concessa una sorta di clemenza, non potranno uccidersi a vicenda e uccidere i propri compatrioti palestinesi”. Ben più duro è stato Donald Trump che, in un messaggio sul social Truth, ha scritto che “c'è ancora speranza che Hamas faccia ciò che è giusto. Se non lo faranno, la fine di Hamas sarà rapida, furiosa e brutale!”. Trump ha anche alluso ai “grandi alleati in Medio Oriente e nelle aree circostanti” che sarebbero “lieti di entrare a Gaza e mettere in riga Hamas”. “Ho detto a questi Paesi, e a Israele, ‘Ancora no!'”, ha rimarcato il presidente Usa. Hamas, dal canto suo, ha reso noto di aver trovato i corpi di altri due ostaggi da restituire a Israele. “Siamo pronti a recuperare e consegnare tutti i resti secondo l'accordo, non abbiamo alcun desiderio di tenere nessuno con noi”, ha spiegato il funzionario di Hamas Khalil al-Hayya. Il Programma alimentare mondiale (Wfp) ha infine lanciato l'allarme sugli aiuti che stanno entrando a Gaza: “Le forniture stanno aumentando, ma sono ancora ben lontane dall'obiettivo giornaliero di 2.000 tonnellate, perché sono aperti solo due valichi di frontiera, Karem Abu Salem e Kissufim”, ha detto la portavoce Abeer Etefa, “per raggiungere questo obiettivo dobbiamo utilizzare subito ogni valico disponibile”.
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