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CGI Group sbarca in Italia: “Difendiamo il patrimonio culturale con l'intelligence e l'intelligenza artificiale”
Oggi 15-08-25, 09:18
Una nuova frontiera nella difesa del patrimonio culturale europeo si apre con l'arrivo in Italia di CGI Group, una delle principali realtà mondiali nel settore dell'intelligence privata, della sicurezza informatica e della gestione delle crisi. Presidente del gruppo è Yaakov Perry, ex direttore generale dello Shin Beit, mentre a guidare l'espansione nel nostro Paese è il CEO Zvika Nave, che abbiamo intervistato in esclusiva. “La scelta dell'Italia – spiega Nave – nasce da un'attenta analisi di mercato: Roma è un hub strategico per l'Europa, e la concentrazione di attori istituzionali e culturali rende questo territorio centrale per il nostro lavoro. Oggi, non esiste nel Paese un'organizzazione comparabile alla nostra, per esperienza e portafoglio servizi.” Il gruppo, operativo da 36 anni a livello globale, è noto per aver contribuito a casi complessi di portata internazionale: tra questi, l'arresto dei responsabili del colossale furto da un miliardo di euro al museo di Dresda nel 2019, o l'individuazione di un complotto contro la presidente eletta della Georgia nel 2018. In Italia, CGI Group è già attivo attraverso una sede diretta, guidata da Oren Ziv, figura di alto profilo nel mondo diplomatico, e da Violeta Sekler, esperta di management internazionale. La squadra integra anche professionisti italiani nei settori legale, mediatico e aziendale. Un caso recente, citato da fonti di stampa, coinvolge l'imprenditore Cristiano Rufini, sospeso e poi reintegrato alla guida di OLIDATA: CGI Group sarebbe stato incaricato di condurre un'indagine approfondita che ha portato alla luce criticità legate a gare pubbliche nell'ambito della cyber security. Ma ciò che rende unica la strategia di CGI Group è l'uso dell'intelligenza artificiale per monitorare attività criminali online, in particolare sul dark web. “Già cinque anni fa – racconta Nave – abbiamo avviato dialoghi strategici con soggetti sospetti in rete. L'IA ci permette di incrociare dati, tracciare conversazioni e identificare minacce con rapidità ed efficacia.” Secondo il CEO, i Paesi europei più esposti ai crimini contro il patrimonio artistico sono Italia, Francia e Germania: “La Gioconda al Louvre è uno degli obiettivi più discussi nei forum del dark web. I tesori italiani sono altrettanto vulnerabili, ma spesso non adeguatamente assicurati né protetti.” Ed è proprio qui che emerge la grande lacuna europea. Nave denuncia l'assenza di un'autorità centrale a Bruxelles in grado di coordinare le attività di prevenzione, intelligence e recupero. “Oggi ogni Paese si muove da solo. È un errore. Servirebbe un meccanismo comune per proteggere il nostro patrimonio condiviso.” CGI Group ha già avviato interlocuzioni con autorità italiane ed europee. “Siamo a disposizione – conclude Nave – per supportare istituzioni, musei, forze dell'ordine e imprese, in un momento storico in cui il patrimonio culturale è sempre più minacciato da interessi illeciti, manipolazioni digitali e guerre ibride.” Un allarme che non possiamo permetterci di ignorare.
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