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Che fine fanno i soldi del Sant'Alessio? Riflettori sul bilancio
Ieri 24-05-25, 17:15
Un giallo. Uno scandalo italiano della peggior specie. Al centro della questione un ente potenzialmente ricco, con enormi difficoltà economiche. Le Iene, la trasmissione di Italia Uno, ha mandato il proprio inviato Giulio Golia a parlare col direttore generale del Sant'Alessio. Un ospedale di primo piano, che svolge attività riabilitative per ciechi e ipovedenti. Al centro dell'inchiesta la necessità di comprendere perché nonostante sia l'ASP più ricca del Lazio per quanto riguarda il patrimonio immobiliare, al tempo stesso non riesca a ricavare nessun profitto da quegli appartamenti. E che abbia, al contrario, un debito di quasi 24 milioni. All'inizio del servizio vengono mostrati una serie di immobili, posti al centro di Roma. Palazzi che appaiono in pessime condizioni ma che, se rimessi a posto, potrebbero essere venduti (o affittati) a cifre significative. I genitori di molti bambini ciechi o con significative difficoltà visive si sono visti tagliare negli ultimi mesi numerosi servizi dal Sant'Alessio. E così hanno protestato, con la Regione Lazio prima, rivolgendosi a Le Iene in un secondo momento. Ma perché questi tagli, visto che il Sant'Alessio ha un patrimonio che si aggira sui 230 milioni di euro? Gestito però così male che, negli anni, ha creato un autentica voragine finanziaria. Quando avrebbe potuto (e dovuto) portare utili a sette, otto zeri. La madre di un bambino con un grave problema visivo, intervistata da Goria, non gira intorno al problema. "Il Sant'Alessio non è più il posto nel quale io mi sono sentita accolta, protetta, capita e supportata. Adesso tu vai lì e sei un fastidio. Tutto quello che avevamo, o è stato tolto o è stato ridotto". E così, le lezioni di sport per bambini non vedenti, un pezzo alla volta, sono stati tagliati. Un impegno che, per bimbi con quel tipo di difficoltà, è essenziale per sentirsi integrati nella società. Giulio Goria è così andato a parlare direttamente col direttore del Sant'Alessio, Massimo Canu. Che non si è sottratto, non è scappato. Ma ha risposto con precisione ed onestà. Evidenziando che, alla base, ci sono dei buchi di bilancio che vanno risolti. Al più presto. Quanto arriva del patrimonio immobiliare posto nel centro di Roma? La risposta toglie il fiato. "Zero". Un patrimonio dato in gestione alla Sorgente Sgr. "E da lì sono iniziati i guai". Poi, la Sorgente è finita in amministrazione straordinaria e il patrimonio è passato ad un'altra società, la Castello Sgr. Il punto è che, nel corso degli anni, questi immobili sono stati lasciati al proprio destino. Nessuna manutenzione fa rima con impossibilità di affittare. Giulio Goria ha scoperto anche che una parte di quel patrimonio immobiliare del Sant'Alessio viene occupato da un attore, da alcuni uffici e da altri strani personaggi che avrebbero ottenuto quelle stanze attraverso un sistema di amicizie e conoscenze. Politiche. Ma lo scandalo degli scandali è in via Margutta. Un palazzo reso immortale dal film "Vacanze Romane". Un complesso di 70 appartamenti, che stanno cadendo a pezzi. Con ponteggi presenti da oltre 10 anni. "La sorella di un Parlamentare ha vissuto in via Margutta senza mai pagare 1 euro". L'aspetto grottesco sta proprio nella conclusione del servizio televisivo. Il Sant'Alessio è indebitato col fondo di gestione per 24 milioni di euro. Un autentico scandalo, sul quale Corte Conti e Guardia di Finanza avrebbero (finalmente) aperto un fascicolo di indagine.
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