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Chi sono i sostenitori di Flotilla che vogliono bloccare l'Italia. E spunta il portavoce filo Hamas
Oggi 08-09-25, 07:39
«Se fermano la Flotilla, impediscono di consegnare gli aiuti alla popolazione palestinese o peggio ancora aggrediscono gli equipaggi e gli attivisti che sono sulle imbarcazioni bisogna fermare tutto. Bisogna bloccare i commerci con Israele, fermare i porti, entrare in sciopero per rompere l'assedio», sono queste le parole del comunicato congiunto fatto da Global Sumud Flotilla, Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali, Music for Peace, Unione Sindacale di Base, che lanciano l'appuntamento di giovedì 11 alle 20,30 al Circolo Autorità Portuale di Genova «per organizzare il blocco, lo sciopero, la lotta». Uno dei volti dei portuali è proprio Riccardo Rudino che la scorsa settimana aveva minacciato ritorsioni: «Se noi, per solo 20 minuti, perdiamo il contatto con le nostre barche e con i nostri compagni, blocchiamo tutta l'Europa». Insomma, tutto il mondo ProPal, della sinistra, i sostenitori del Movimento 5 stelle, Pd e Avs stanno facendo di tutto per provare a mettere in difficoltà il governo, il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, che dovrebbe certamente gestire un eventuale blocco da parte dei portuali, per quella che è a tutti gli effetti una missione politica. Come la stessa premier Giorgia Meloni ha ricordato in risposta a Elly Schlein, ci sono dei canali umanitari già attivi, come l'iniziativa umanitaria "Food for Gaza" «con cui è stato possibile distribuire oltre 200 tonnellate di generi di prima necessità, aiuti alimentari e sanitari, toccando anche le aree più isolate e difficilmente raggiungibili della Striscia». Anche perché il messaggio è molto chiaro: forzare il blocco navale imposto da Israele che, dopo il 7 ottobre del 2023 si è ulteriormente rafforzato vietando l'ingresso di ogni navigazione per impedire ad Hamas, e non solo, di sfruttare quel canale per finalità scopi tutt'altro che umanitari. Eppure, alla missione composta da decine di barche, partecipano attivisti e delegazioni di politici da quarantaquattro paesi, tra cui anche parlamentari italiani: Benedetta Scuderi di Avs, Annalisa Corrado e Arturo Scotto del Pd e Marco Croatti del Movimento 5 stelle. Ieri sera un corteo in sostegno alla Flotilla con circa cinquemila persone ha sfilato nelle vie di Roma, con partenza da piazza Vittorio destinazione Porta San Paolo, al grido di «Palestina libera, stop al genocidio». Con la solita promessa: «Se bloccano la Flotilla blocchiamo tutto». Intanto, però, sul Daily Mail, spunta la foto di Wael Nawar, membro del Comitato della Flotilla, in posa con Youssef Hamdan, che dirige Hamas in Nord Africa. Le foto della visita di Nawar del 23 giugno all'ufficio nordafricano della rete terroristica sono state pubblicate su Facebook con scritto: «Oggi, presso la sede della rappresentanza di Hamas in Algeria, una delegazione del convoglio Sumud è stata ricevuta dal rappresentante di Hamas in Algeria, Youssef Hamdan». Il post, scritto da un altro attivista palestinese coinvolto nel convoglio, ha anche salutato come un «martire« il capo di Hamas, Ismail Haniyeh, ucciso da Israele l'anno scorso. Nawar è elencato insieme all'attivista svedese Greta Thunberg come membro del comitato direttivo composto da 13 esponenti che dirige la Global Sumud Flotilla. Sempre secondo il tabloid, un altro membro del comitato, il brasiliano Thiago Avila, ha partecipato al funerale del leader di Hezbollah Hassan Nasrallah a Beirut a febbraio e lo ha elogiato definendolo una «fonte di ispirazione». Che cosa c'entra una missione umanitaria con i volti di Hamas? Prima la raccolta fondi di Mohammad Hannoun, sanzionato dal dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti in quanto ritenuto propaggine di Hamas in Italia, l'uomo al centro dell'inchiesta de Il Tempo, lanciata nel 2010 con l'associazione sanzionata, la ABSPP, in cui invitava a sostenere la missione umanitaria effettuando donazioni per la Freedom Flotilla. Poi Zaher Birawi, fotografato con Ismail Haniyeh e anche Jaldia Abubakra, coordinatore della sezione di Madrid della Samidoun Prisoner Solidarity Network. Samidoun il 15 ottobre 2024, in un'azione congiunta con il Canada, è stata sanzionata dal Dipartimento del Tesoro «come un ente di beneficenza fittizio che funge da raccolta fondi internazionale per l'organizzazione terroristica del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (PFLP)». Il PFLP, designato come Organizzazione Terroristica Straniera e Terrorista Globale dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti nell'ottobre 1997 e nell'ottobre 2001, si avvale, secondo gli USA, di Samidoun per gestire le operazioni di raccolta fondi sia in Europa che in Nord America. Ancora qualcuno ha il coraggio di negare i legami con Hamas?
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