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Colpo di scena, Artime "giudice applicato": la mossa di Leone e il caso Becciu
Oggi 24-10-25, 15:12
La Sala Stampa della Santa Sede ha comunicato oggi che Papa Leone XIV “ha nominato, con decorrenza 13 ottobre 2025, Giudice Applicato della Corte di Cassazione dello Stato della Città del Vaticano l'Eminentissimo Signor Cardinale Ángel Fernández Artime, S.D.B., Pro-Prefetto del Dicastero per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica”. Una nomina di non poco conto, considerate le pendenze attualmente all'ordine del giorno della Suprema corte vaticana. Su tutte spicca la decisione in merito alla richiesta di ricusazione del Promotore di Giustizia vaticano, Alessandro Diddi, presentata dai legali del cardinale Angelo Becciu e di altri imputati nel processo relativo alla gestione dei fondi della Santa Sede per la compravendita dell'ormai famigerato Palazzo di Sloane Avenue a Londra. Come si ricorderà, la Cassazione vaticana è composta da quattro cardinali e gli attuali, tutti nominati da Papa Francesco, sono: il Camerlengo di Santa Romana Chiesa Kevin Joseph Farrell, che svolge le funzioni di presidente; l'arcivescovo di Bologna e presidente della Cei Matteo Maria Zuppi; l'arciprete della Basilica vaticana Mauro Gambetti e, infine, l'arcivescovo di Siena - Colle di Val d'Elsa - Montalcino Augusto Paolo Lojudice. Secondo fonti interne alla Santa Sede, la nomina odierna del cardinale Artime in qualità di giudice applicato si contestualizzerebbe proprio con la necessità di rafforzare l'autonomia dell'organo giudicante in merito alla questione del promotore Alessandro Diddi, anche se non è ancora chiaro quale collega di porpora andrà a sostituire. Un “giudice applicato”, infatti, anche nell'ordinamento italiano, non è un titolo specifico, ma indica un magistrato (sia togato che onorario) che viene temporaneamente assegnato a un ufficio giudiziario diverso da quello di titolare per far fronte a necessità di servizio o sostituire temporaneamente un collega effettivo. Alcune voci incontrollate riportano che il cardinale Artime potrebbe essere stato chiamato a sostituire Lojudice proprio in occasione della decisione sulla richiesta di ricusazione di Diddi, ma essendo il comunicato odierno privo d'informazioni in tal senso, queste considerazioni restano al momento mere supposizioni prive di fondamento.
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