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Processo Becciu, primo colpo di scena: "Ammissibile" la ricusazione del promotore Diddi
Oggi 22-09-25, 13:07
Prima udienza in Vaticano del processo di Appello per la gestione dei fondi della Santa Sede, che ruota intorno alla compravendita di un palazzo di lusso a Londra. È stata dichiarata "ammissibile" l'istanza di ricusazione del Promotore di Giustizia Alessandro Diddi presentata dai legali del cardinale Angelo Becciu, Fabrizio Tirabassi (ex dipendente dell'Ufficio amministrativo della Segreteria di Stato), Raffaele Mincione, Enrico Crasso (ex consulente finanziario della Segreteria di Stato). Sarà poi la Corte di Cassazione (formata da quattro giudici, i cardinali Farrell, Lojudice, Zuppi e Gambetti) a doversi pronunciare nel merito ma non essendoci termini perentori, la decisione potrebbe arrivare in un tempo indefinito. Dunque è "ammissibile" la ricusazione del Promotore di giustizia del Vaticano, Alessandro Diddi. Il processo d'appello in Vaticano per il Palazzo di Sloane Avenue si è aperto stamani in appello con l'ammissibilità della istanza di ricusazione presentata da quattro difensori di altrettanti imputati nel procedimento che vede coinvolto anche il card. Angelo Becciu. Il pm Diddi ha tre giorni di tempo - come previsto dal codice di procedura penale - per presentare la sua replica. Dopodiché toccherà alla Cassazione vaticana decidere nel merito. Subito dopo la dichiarazione di ammissibilità della ricusazione, il Promotore di giustizia ha fatto un breve intervento e ha lasciato l'Aula. Il processo si è aperto nella nuova Aula del tribunale vaticano, inaugurata e visitata dal Papa giovedì scorso. Gli imputati presenti, il card. Angelo Becciu, Enrico Crasso, Raffaele Mincione, Fabrizio Tirabassi, mons. Mauro Carlino (non è imputato), Nicola Squillace. Assenti Cecilia Marogna, Gianluigi Torzi, Renè Bruelhard e Di Ruzza. Nel dettaglio, gli avvocati di Tirabassi, Mincione, Crasso e Becciu hanno presentato l'istanza di ricusazione del Promotore di Giustizia: dopo una breve camera di consiglio, la Corte d'appello ha comunicato l'ammissibilità dell'istanza della ricusazione. E ha ordinato alla cancelleria, decorso il termine dei tre giorni previsto dal Codice di procedura penale, di trasmettere l'ordinanza appena emessa e le eventuali risposte del pg Diddi alla Corte di Cassazione: ''Si chiede al prof Diddi quale comportamento intenda tenere davanti alla istanza di ricusazione''. Diddi a questo punto è intervenuto: "Finalmente ho la possibilità di potermi difendere da una serie di illazioni. Ringrazio le difese per questa iniziativa. Voglio sfruttare i termini dei tre giorni per esprimere le mie considerazioni in maniera serena, in modo da dissolvere i dubbi che in questi mesi sono stati aperti sulla conduzione delle indagini. Quindi secondo il codice io posso fare solo attività urgente, e io non credo che stamattina ci siano attività urgenti da compiere. Faccio presente che venerdì scorso ho depositato in cancelleria una dichiarazione. Tutti i componenti dell'Ufficio del Promotore di Giustizia sono delegati a svolgere attività anche in sede di appello. Ci sono state illazioni, faccio presente che spero non ci siano pressioni, io rappresento l'accusa per legge, e non sono qui per mio desiderio. Io per il momento credo sia doveroso di allontanarmi dall'udienza, non ci sono attività urgenti da compiere. Vado in ufficio".
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