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Cosa c'è davvero dietro il licenziamento di Waltz: il retroscena bomba sull'irritazione di Trump
Oggi 04-05-25, 12:48
L'"intenso coordinamento" del consigliere per la sicurezza nazionale Mike Waltz con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu sull'attacco all'Iran ha contribuito al suo licenziamento. Lo ha svelato il Washington Post citando alti funzionari e consiglieri di Donald Trump, secondo i quali il presidente degli Stati Uniti è rimasto contrariato per la posizione da falco di Waltz sull'Iran e sul coordinamento con Netanyahu sulle opzioni militari per distruggere il programma nucleare di Teheran. Secondo il rapporto, la frustrazione di Trump nei confronti di Waltz è cresciuta nel tempo prima del suo licenziamento. Due delle persone che hanno parlato con il Post dicono che Waltz ha sconvolto il presidente quando ha tenuto un "intenso coordinamento" con Netanyahu su possibili opzioni militari per l'Iran, prima del loro incontro alla Casa Bianca a febbraio. L'ufficio del premier israeliano Netanyahu smentisce però il Washington Post. "Contrariamente alle notizie del Washington Post, il Premier Netanyahu non ha avuto contatti intensi con Michael Waltz sull'Iran", si legge in una dichiarazione diffusa via X in cui si ricorda "un caloroso incontro con Mike Waltz e Steve Witkoff a Blair House a febbraio, prima dell'incontro del Premier con il Presidente Trump alla Casa Bianca". "Waltz - aggiunge la dichiarazione - era anche con il Vicepresidente JD Vance nell'incontro con il Premier prima della partenza da Washington. Da allora, il Premier, l'ex consigliere per la Sicurezza nazionale e Steve Witkoff hanno avuto un colloquio telefonico che non ha riguardato l'Iran". La dichiarazione si conclude con le "congratulazioni" a Waltz per "la nomina importante all'Onu". L'uscita di scena di Waltz è considerata da molti una conseguenza del Signalgate. Ma, secondo le fonti del Washington Post, la decisione di Trump di silurare il suo consigliere per la Sicurezza nazionale sarebbe il prodotto di delusioni che si sarebbero susseguite nel tempo e Waltz avrebbe suscitato le ire del Presidente anche dopo la visita del Premier israeliano quando il consigliere per la Sicurezza nazionale è sembrato condividere con Netanyahu la convinzione che fosse tempo di intervenire contro l'Iran. Waltz, a detta di una fonte, "voleva portare la politica americana in una direzione che non piaceva a Trump perché gli Stati Uniti non avevano tentato una soluzione diplomatica".
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