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Da casa Sempio sono spuntati il pc introvabile e un "memoriale" sullo scandalo hot
Oggi 05-10-25, 07:20
E dalla nuova perquisizione a casa di Andrea Sempio spunta il computer. Un pc che, lo scorso 14 maggio, non era stato trovato, quando i carabinieri del Nucleo Investigativo di Milano avevano setacciato sia l'abitazione a Voghera, dove viveva il 37enne indagato dalla Procura di Pavia per l'omicidio in concorso di Chiara Poggi, sia quella dei genitori a Garlasco, da dove è spuntato, invece, l'appunto sul quaderno con la scritta «Venditti/gip archivia X 20.30. €», dal quale è scattato l'avviso di garanzia per corruzione in atti giudiziari nei confronti dell'ex procuratore Mario Venditti che, nel 2017, archiviò in tempi record il fascicolo su Sempio. Da quell'appunto sono partiti gli accertamenti bancari sui Sempio, che hanno portato alla luce una movimentazione anomala: dall'entrata di un assegno da 43mila euro degli zii di Sempio, nelle settimane che hanno portato all'archiviazione sono usciti 35mila euro, ritirati in contanti da padre e figlio in somme sotto soglia per evitare tracciabilità e controlli. Un grave quadro indiziario, insieme alle intercettazioni dei Sempio del 2017, che per la Procura di Brescia sarebbero la dimostrazione di come il sospettato del delitto di Garlasco sarebbe stato informato dei passi dell'indagine, preparato alle domande dell'interrogatorio e rassicurato sull'archiviazione, richiesta appunto dall'ex procuratore il 15 marzo 2017 e accolta dal gip il 23 marzo dello stesso anno. Tra i passaggi non trascritti e indicati con «incomprensibili», i pm bresciani evidenziano la «necessità di "pagare quei signori lì"», con «modalità non tracciabili». Frasi di «forte valenza indiziaria», scrive la Procura nel decreto con cui, lo scorso 26 settembre, ha ordinato le perquisizioni a casa di Venditti, ma anche dei Sempio. Ed è in quell'occasione che nell'abitazione dell'indagato è spuntato il computer, che invece il 14 maggio scorso non era stato trovato. Sebbene fossero presenti hard disk e pennette, Sempio si era giustificato dicendo di non avere un pc. Gli inquirenti hanno accertato che l'indagato ha cancellato le tracce delle sua vita precedente al 2017. Ma ora un computer è stato sequestrato e sono in corso accertamenti. La nuova versione fornita dall'indagato sul vecchio pc è che gli sarebbe stato fornito dall'azienda per cui lavora in modo da operare in smart working. Tra le altre cose al vaglio, un quadernino con vari appunti indicanti cifre e nomi, due ricevute di prelievi in contanti, la distinta del bonifico da 6.349 all'ex generale Luciano Garofano, il consulente ora uscito dal pool della difesa, e la sua consulenza genetica, elaborata con documenti all'epoca riservati. E ancora il libro di Gian Luigi Tizzoni, l'avvocato di parte civile, in cui è stato trovato un appunto indicante cifre e i nomi di Garofano e dell'avvocato Massimo Lovati, poi quattro fogli manoscritti che iniziano con «avv Pieragostini» e finiscono con «sa tutta la storia». Infine il memoriale di Kolundra Cleo Stefanescu, nipote di Flavius Savu, il romeno dello scandalo hot al Santuario della Madonna della Bozzola.
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