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Dal Vaticano spiazzano Gualtieri: “Servono docce per un milione di persone”
Oggi 20-06-25, 09:24
Tra poco più di un mese inizierà la pacifica «invasione» di un milione di ragazzi provenienti da tutto il mondo, secondo le stime del Vaticano, per partecipare al Giubileo dei Giovani che avrà il suo culmine nella «spianata» di Tor Vergata tra il 2 e il 3 agosto, con la veglia e poi la messa tenuta da papa Leone XIV, che potrebbe fare un giro con la «papa mobile» per salutare i ragazzi. Ma questa massa di giovanissimi, allegra e colorata, per non trasformarsi agli occhi dei romani in un esercito di vandali avrà bisogno di servizi basilari, come le docce. A ricordarlo al coordinatore dei Servizi di accoglienza per il Giubileo, Agostino Miozzo, è stato ieri l'arcivescovo Rino Fisichella, delegato vaticano all'organizzazione dell'Anno Santo, grazie al quale finora nella Capitale sono arrivati già 15 milioni di pellegrini. «Al mio amico Miozzo», è stato ieri l'esordio di monsignor Fisichella, durante l'Assemblea capitolina straordinaria che si è svolta all'università di Tor Vergata, per poi introdurre l'argomento tutt'altro che banale, in una città in cui si fatica anche ad aprire un numero sufficiente di bagni pubblici. «Abbiamo bisogno anche delle docce. Si potrà ridere - ha ammonito Fisichella - ma saranno necessarie. Dovremo inventarci in quale modo crearle, vedere come fare con i getti dei giardini, ma quando avremo circa un milione di giovani che saranno qui per diversi giorni non possiamo pensare che non abbiano bisogno anche di acqua, per evitare che si buttino nelle fontane. Dobbiamo fare di tutto perché la via più immediata non provochi disagi alla bellezza della città di Roma». Intanto ieri Miozzo ha ricordato che nell'area della Vela ci saranno 13 mila volontari per garantire l'assistenza ai pellegrini, mentre la sicurezza sarà assicurata dalla sinergia tra Questura, Prefettura, vigili del fuoco e sistema sanitario. Tutti i ragazzi che arriveranno «saranno verificati» tramite un protocollo di identificazione «leggera», che consentirà di controllare anche i bagagli. Nell'area dell'evento verranno realizzati 15 chilometri di tubature per l'acqua, con 190 punti di distribuzione. Ci saranno 119 torri audio-video per assistere alle celebrazioni da ogni punto del piazzale (il punto più lontano dal palco dista circa due chilometri). Novemila gli stalli per i bus turistici distribuiti dentro la città. «Nel 2000 fu chiusa la bretella dell'A1 - ha ricordato Miozzo - quest'anno non avverrà». Cinque i percorsi che si potranno fare a piedi per raggiungere Tor Vergata dal centro: il più lontano è lungo 15 chilometri e parte da San Giovanni ma ce ne sono altri più corti dalle fermate metro Anagnina e Grotte Celoni. Fuori Roma ci sono quelli in partenza dalle stazioni di Frascati e Ciampino. Rassicurazioni sono arrivate sulla fine dei lavori a Tor Vergata: per il 15 luglio è prevista l'inaugurazione del restyling della Vela e del Palazzetto dello Sport, mentre all'inizio del mese prossimo ci sarà il taglio del nastro del nuovo ponte e degli svincoli dell'A1, alla presenza del ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, e del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano. «Siamo chiamati alla prova più impegnativa», ha commentato il sindaco, Roberto Gualtieri, mentre da Miozzo è arrivata infine una battuta rivolta al rettore di Tor Vergata, Nathan Levialdi Ghiron: «Se avesse qualche migliaio di posti letto da offrire, ne saremmo grati».
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