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Doccia gelata per il Pd: la prof. Viola dice no alla candidatura. “Il mio impegno resta la scienza”
14-04-2025, 13:07
Dopo giorni di riflessioni e valutazioni, Antonella Viola ha deciso di non accettare la proposta avanzata dal centrosinistra di candidarsi alla presidenza della Regione Veneto. L'immunologa padovana ha annunciato la sua scelta attraverso un video pubblicato sui social nella mattinata di lunedì: cinque minuti e diciotto secondi in cui ha spiegato le ragioni del suo rifiuto. “Se dovessi definirmi – dice nel video – io sono donna, madre e scienziata”. Una triplice identità che ha pesato nella decisione finale. Viola riconosce infatti che si è trattato di una proposta “lusinghiera”, ma ha scelto di restare nel campo in cui opera da anni: la ricerca scientifica. “Ci ho riflettuto molto ed è vero che sarebbe importante restituire qualcosa alla mia regione, ma io già restituisco non solo al Veneto ma a tutto il Paese – sottolinea –, perché faccio ricerca scientifica nell'ambito della salute e per quanto faccia ricerca di base è essenziale per il progresso della scienza e farlo seriamente ed eticamente è importante”. Nel suo intervento, la scienziata sottolinea anche il ruolo formativo che svolge: “Perché insegno la medicina, la scienza ai futuri medici, figure professionali necessarie nel nostro territorio. Così magari creare passione per la scienza e far nascere nuovi scienziati”. A ciò si aggiunge il suo impegno nella divulgazione: “Portare avanti il processo di democratizzazione della scienza”. Tutto questo, aggiunge, richiede libertà e indipendenza. “Bisogna essere autonomi”, afferma, chiarendo che una candidatura politica non sarebbe compatibile con la neutralità che ritiene fondamentale: “Non ho la tessera di alcun partito e mai la prenderò”. Viola ha ammesso che inizialmente ha pensato di non essere adatta a quel ruolo: “Io non sono in grado di fare una cosa del genere”. Una reazione che ha poi riconosciuto essere frutto di condizionamenti culturali: “Dietro questa iniziale risposta c'era dietro il condizionamento degli stereotipi di genere”. A farle aprire gli occhi, anche il confronto con colleghi: “Tutti mi hanno detto: 'Al tuo posto io lo farei subito' – continua – e ho compreso che dietro la mia iniziale risposta non c'era una questione di competenze ma culturale”. La riflessione è quindi proseguita per tutto il fine settimana. “Ho voluto liberarmi da tutti questi condizionamenti – prosegue – da un lato quello che ti fa dire che non sei in grado, che non sei abbastanza, perché questo è tipicamente femminile. E invece credo che tutto sommato studiando e lavorando come ho sempre fatto potrebbe essere una cosa fattibile. Dall'altro, il condizionamento dei messaggi che mi sono arrivati non appena ha iniziato a circolare la notizia”. Molti cittadini le hanno scritto per invitarla ad accettare, definendola “una ventata di aria fresca nella nostra regione”. Un incoraggiamento che le ha fatto sentire ancora più forte il legame con il territorio: “Ho studiato in Veneto e sento il senso di responsabilità verso la regione in cui vivo e lavoro – spiega – e quindi ci tengo e sarebbe bello poter restituire il tanto che ho ricevuto da questo territorio dove sono cresciuta umanamente e professionalmente”. Alla fine, però, ha prevalso un altro tipo di responsabilità: quella nei confronti della scienza. Lasciando il Pd di Elly Schlein con un pugno di mosche in mano.
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