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Dopo l'ormeggio di cittadinanza spunta la casa condonata. Fico fa il comizio sulla barca
Oggi 17-11-25, 07:38
Uno scivolone dietro l'altro. Dopo il gozzo ormeggiato al centro dell'Aeronautica nel porto di Nisida ad un prezzo agevolato, per Roberto Fico scoppia anche il caso della casa condonata nel 2017 a San Felice Circeo. Non ci sarebbe niente di male ad aver usufruito di una sanatoria, se non fosse che l'ex presidente della Camera, oggi candidato del campo largo a governatore in Campania, negli ultimi giorni si sta scagliando con particolare enfasi contro la proposta di condono inserita dal centrodestra nella manovra in discussione al Senato. E intanto nel centrosinistra è un tutti contro tutti: Vincenzo De Luca contro Clemente Mastella, i grillini duri e puri anche loro contro Mastella, i comunisti che sbeffeggiano Fico per essersi rimangiato le invettive contro De Luca. Insomma più che un campo largo sembra un campo minato. Ma andiamo con ordine. Partiamo dal condono. La Verità ieri ha riportato la notizia della sanatoria dell'immobile di cui Fico è comproprietario con la sorella che risale all'8 agosto 2017, in particolare per «il cambio di destinazione d'uso del garage ad abitazione». Fu il precedente proprietario negli anni '80 a presentare per primo la domanda di regolarizzare le difformità edilizie. Ed è proprio questo l'aspetto a cui si appiglia l'ufficio stampa del candidato del centrosinistra: «In riferimento a quanto dichiarato dal senatore Rastrelli e pubblicato dal quotidiano La Verità si precisa, come già fatto circa dieci anni fa, che la richiesta di sanatoria non è stata fatta dal presidente Fico né dalla sua famiglia, bensì dal precedente proprietario della casa di San Felice Circeo negli anni '80. È quindi semplicemente falso sostenere che il presidente Fico abbia richiesto un condono o una sanatoria». Rastrelli (FdI), autore anche dell'interrogazione sull'"ormeggio di cittadinanza" (500 euro all'anno per tenere la barca a Nisida), sottolinea proprio il doppiopesismo che si cela dietro a queste due vicende: «Non bastava la storia opaca della barca, il candidato del M5s alla presidenza della Regione Campania ha usato la sanatoria per condonare la sua abitazione al Circeo. Eppure proprio ieri Fico dichiarava che non servono i condoni ma il diritto alla casa», afferma il senatore FdI, che aggiunge: «Roberto Fico è questo, uno che voleva abolire la povertà e ce l'ha fatta, ha abolito la sua e ora ha casa condonata e barca fino a poco tempo fa ormeggiata a Nisida. E chiede il condono per poi scagliarsi contro il condono quando a proporre una sanatoria è FdI». La proposta, come detto, non è altro che un emendamento inserito in Manovra, per cui si vuole dare la possibilità di godere della sanatoria del 2003 a cui i campani, a differenza di altri italiani, non aderirono per la posizione contraria dell'allora giunta guidata da Antonio Bassolino. Edmondo Cirielli, avversario di Fico e candidato presidente di Regione per il centrodestra, mette in luce proprio questo aspetto: «Per noi è un atto di legalità. Qui l'abuso lo hanno fatto Bassolino e la sinistra, quando non hanno consentito ai campani di accedere al condono. Non lo diciamo noi ma la Corte costituzionale, affermando che quell'atto è stato illegale, illegittimo, un atto di prepotenza». Sul tema interviene anche il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi: «Io non capisco perché la parte politica che si contrappone a quello che Edmondo Cirielli ha detto e a quello che il governo vuole fare», riaprendo il condono del 2003, «però propone sanatorie in materia, per esempio, di irregolarità della posizione di soggiorno degli immigrati. Credo sia un'operazione di buon senso consentire anche ai cittadini campani di fare qualcosa che fu consentito ai cittadini di altre 19 regioni italiane». Fico intanto dribbla le polemiche. Se l'altro ieri, durante la visita a uno studentato, è stato contestato duramente da un gruppo di ragazzi di Potere al Popolo che gli hanno regolato una statuetta di De Luca per sottolineare l'incoerenza di essersi alleato con un suo nemico giurato, l'ex presidente della Camera fa spallucce e posta un video in cui tiene un comizio improvvisato proprio sulla sua barca che ora si trova ormeggiata a Procida: «Noi parliamo di risposte proprio dal gozzo di cui si parla ossessivamente da una settimana». Insomma, la linea è far finta di nulla. Mentre gli alleati se le danno di santa ragione, metaforicamente parlando. I 5 Stelle cercano di scansare Clemente Mastella, incarnazione dell'eredità di quella Democrazia Cristiana che tanto detestano, mentre lo stesso sindaco di Benevento accusa il governatore uscente De Luca di fargli campagna contro: «Dice in giro di votare tutti ma non me».
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