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Magi sfrattato dalla sede affittata a Italia Viva, in +Europa scoppia il caso del cambio casa
Oggi 17-11-25, 10:20
I guai per Riccardo Magi sembrano non avere fine. Dopo il caso «tesseropoli» e il forfait all'assemblea di sabato, per evitare di andare sotto con i numeri, ora si pone il problema della sede. Ma per raccontare questa storia dobbiamo partire dall'inizio. Precisamente dal 5 marzo 2025 quando Gianfranco Librandi, all'epoca in Forza Italia, invia una pec a Più Europa in cui comunica la disdetta del contratto di concessione in uso dei locali di Via di Santa Caterina da Siena 46 a Roma. Ma perché Librandi ha sfrattato Più Europa? L'ex deputato e proprietario dell'appartamento romano imputa a Magi la sconfitta alle Europee degli Stati Uniti d'Europa. La lista che vedeva insieme: Più Europa, Italia Viva, il Partito socialista italiano, i Liberali democratici europei, i Radicali italiani, L'Italia c'è e Noi di Centro. Viene presentata a Roma nel marzo 2024 con l'obiettivo di superare la soglia di sbarramento al 4% utile per entrare al Parlamento europeo. Le cose però non vanno come sperato e la formazione, seppure numerosa, raccoglie solo il 3,77% delle preferenze nonostante la presenza in quasi tutte le circoscrizioni di Emma Bonino e Matteo Renzi che prendono rispettivamente 78 mila e 210 mila voti. Quasi tutte perché per una volontà del segretario i due non vengono inseriti nella circoscrizione del Nord-est. Al loro posto viene messa Antonella Soldo, esperta di advocacy e di politiche pubbliche sugli stupefacenti e oggi vicesegretaria del partito insieme a Rosario Mariniello. L'operazione però non riesce e +Europa rimane fuori dal Parlamento europeo. Librandi, numeri alla mano, contesta la scelta del segretario. Visti i risultati del duo Renzi-Bonino, nel resto delle circoscrizioni, se fossero stati candidati anche nel Nord-Est avrebbero permesso al partito di superare il 4%. Tra l'altro Renzi allora provò a convincere Magi a farlo correre anche in quella circoscrizione visto che, essendo candidato in tutta Italia, in caso di vittoria avrebbe potuto tranquillamente scegliere un'altra circoscrizione lasciando che a entrare fosse proprio Soldo. All'epoca anche Federico Pizzarotti voleva essere candidato in quella circoscrizione, ma dopo aver capito che non ci sarebbe stata la possibilità preferì correre con Calenda nella lista Siamo europei conquistando circa 11 mila 600 voti. A quel punto Librandi entra in contrasto con Magi e decide di sfrattare Più Europa da via di Santa Caterina da Siena; sede per cui veniva corrisposto un affitto mensile di circa 4 mila 500 euro. E per uno strano scherzo del destino oggi quei locali ospitano la sede di Italia Viva di Matteo Renzi. Per un po' di tempo nel partito si arrangiano poi Magi individua la nuova sede, un appartamento in via Nazionale 172. Proprio quello in cui si è svolta l'assemblea di sabato. Il punto però è che l'indirizzo della sede di Più Europa è scritto nello Statuto. Al punto 4.1 si legge: «+Europa ha sede in Roma, in via Santa Caterina da Siena 46, opera prevalentemente in ambito italiano ed europeo (...)». Quindi se si vuole cambiare sede bisogna cambiare lo Statuto, ma per cambiare lo Statuto sono necessari i due terzi dell'Assemblea (circa 66 membri). Per questo giovedì 20 novembre è stata fissata la plenaria del partito che sarà chiamata a votare sul cambio della sede. Magi è convinto che nessuno si opporrà, ma allo stesso tempo sa anche di non poter contare sui 66 membri necessari per approvare il «trasloco». E vista la situazione che si è venuta a creare al congresso di febbraio è difficile pensare che, nonostante si tratti di una questione puramente tecnica, i membri della «minoranza» interna siano disposti a tendergli una mano votando a favore. Il rischio, in caso di bocciatura durante il voto in assemblea, è quello di violare lo Statuto. A quel punto dovrebbe intervenire il Collegio di Garanzia, lo stesso a cui si è rivolto nel tentativo di far fuori la minoranza interna. Insomma un affare da risolversi tutto in casa.
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