s
![](https://giornali.it/img/static/get-dettaglio.php?image=https://img.iltempo.it/images/2025/02/07/095346784-5d5df1fe-46a9-43e7-8b72-45b38dab5ce4.jpg)
Ecco le chat "rubate" per infangare Giorgia. Il libro-boomerang tra fake e forzature
07-02-2025, 10:49
Due pagine con titolo strillato, ecco le "sconvolgenti" chat di Fratelli d'Italia. La carta è quella del Fatto Quotidiano che vende così l'anticipazione di un libro-verità fatto in casa, con la firma di Giacomo Salvini, “fratelli di chat”. Un testo, fino a ieri, introvabile. Secondo i "sinistri" doveva essere la "bomba" dell'anno, l'introvabile "grimaldello" per dare un'altra scossa a "quella" e invece già era sulla scrivania dei soliti compagni, che in realtà avevano già constatato come non ci fosse «nulla di eclatante». Il "Tempo", però, ha letto, in anteprima, il trattato alla ricerca delle "scioccanti" rivelazioni. Senza, però, trovarle. Più che altro si tratta di un manuale che segna le diverse posizioni assunte da Fratelli d'Italia e dalla Lega, soprattutto nel primo governo Conte (con Matteo Salvini al governo e Giorgia Meloni all'opposizione) o meglio quando si stava trattando per portare Draghi a Chigi. Il Presidente del Consiglio che, in quel particolare frangente, non gradiva la scelta del suo futuro alleato, era il 2021, lo scriveva esplicitamente: «un po' come partire no euro e finire eseguendo gli ordini di Mario». E poche ore dopo continuava: «Non sto capendo la posizione di Salvini. Ammesso che l'abbia capita lui». Insomma distinguo che furoreggiavano anche tra i lanci di agenzia, non solo nelle famose chat. Come durante il governo giallo verde: quando l'accordo tra lo sconosciuto avvocato di Volturara Appula e via Bellerio provocò l'ira dei dirigenti di Fratelli d'Italia, che sedettero all'opposizione. Con il consiglio dell'allora semplice senatore milanese Ignazio La Russa. «Ora è Salvini - scriveva su Whatsapp - il nostro bersaglio principale che può farci guadagnare voti sottraendoli alla Lega. Noi possiamo crescere a danno di 5 Stelle e Forza Italia». Con un accorgimento, però, non banale: «Certo possiamo anche sottrarre voti leghisti, ma non attaccando Salvini, bensì attaccando la necessità dell'accordo Lega-5Stelle. Quindi non attacco alla persona, ma semmai all'accordo con Di Maio, sostenendo che più voti alla Meloni significa volontà di trovare una diversa maggioranza tra noi e la Lega». Insomma strategia politica, che il quotidiano di Marco Travaglio vende come insulti. Altra montatura fatta ad arte quella del luglio 2019. La Sea-Watch 3 attraccava nel porto di Lampedusa e l'allora ministro dell'Interno ipotizzava uno «speronamento» da parte dell'imbarcazione guidata da Carola Rackete nei confronti di un'altra della Guardia di Finanza. Il senatore Giovanbattista Fazzolari (attuale sottosegretario alla Presidenza del Consiglio) commenta: «La Sea Watch segna il fallimento della chiusura dei porti e dà ragione a Fratelli d'Italia: l'unica soluzione per fermare l'immigrazione illegale di massa è il blocco navale. Può essere una grande occasione per noi». Una scottante rivelazione? Non proprio, perché quel giorno, il 3 luglio del 2019, i distinguo di Giorgia Meloni erano nei titoli dei Tg. Esattamente come il corteggiamento al premier ungherese Viktor Orban che vede misurarsi i due partiti di centrodestra. Guido Crosetto chiede: «Andrà con Salvini?». E Giorgia Meloni risponde: «No penso che verrà con noi, sarebbe una grande cosa, ribadiamo che lo aspettiamo a braccia aperte». Stesso corteggiamento che si ripete con Donald Trump durante il suo primo mandato alla Casa Bianca, e che riceverà Matteo Salvini nell'estate del 2019, quando il governo giallo-verde aveva già cominciato a traballare. Il viaggio americano suscita una qualche curiosità dentro Fdi, ma non certamente una spaccatura insanabile. La stessa elezione del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel libro di Giacomo Salvini, diventa un caso. Addirittura c'è un capitolo per sottolineare come il ministro Crosetto abbia accusato il Capo di Stato di essere un “sorvegliante”. Anche in questo frangente, però, sono accuse strumentali, considerando che l' inquilino del Colle, da sempre, ha proprio il compito di vigilare sugli esecutivi. Lo stesso «alzo le mani», estrapolato dalla chat, certamente, non è un attestato di dissenso, ma piuttosto una semplice constatazione del voto del Parlamento. Per non parlare, poi, del caos, generato ad arte sulla guerra in Ucraina. Si vuole far passare a tutti i costi FdI come incoerente, ma nei fatti i pezzi grossi del movimento avrebbero ribadito solo quanto da sempre sostenuto, ovvero che il «patriota» Trump, come lo definisce Cirielli, avrebbe evitato il conflitto. Ovviamente anche a questo riguardo, le parole di Fazzolari vengono stravolte. La stessa premier Meloni, d'altronde, come evidenziato nel testo, commentando il complotto di Capitol Hill era consapevole di come qualcuno avrebbe potuto strumentalizzare le sue uscite e di quelli che poi sarebbero diventati ministri: «Vediamo a quanta gente arriva, fuori dalla chat, questa riflessione», scriveva il 6 gennaio 2021. Giorgia, fatta passare nel testo per la leader che, senza esitazioni, avrebbe voluto far saltare la via della Seta, sull'argomento, al contrario, come dicono le stesse conversazioni, aveva invitato alla prudenza. Scriveva, d'altronde, di «situazione complessa» ed esortava i suoi a non uscire sui media «in ordine sparso». Un semplice appello dell'allora non ancora ministro Crosetto a fare, quello che ha sempre detto, ovvero arrivare al due per cento di spesa del Pil in armi, viene fatto passare come un affondo ingiustificato all'allora governo statunitense. Non viene messo, invece, l'accento sull'allarme lanciato dall'attuale titolare del dicastero della Difesa che, nel 2021, anticipava il più grande scandalo degli ultimi anni, quello sui dossier, poi verificatosi nel 2024: «E non pensate – avvertiva – occorra la mafia per sputtanare le persone». Finanche i normali commenti di chi festeggia le elezioni politiche vengono utilizzati per ridicolizzare chi, oggi, ha le redini del Paese. Senza, però, dire che la stessa premier avrebbe esortato i parlamentari a «evitare feste di piazza, caroselli e simili», ovvero tutto quello che avrebbe potuto dividere una comunità in un momento difficile. A far uscire la verità sul testo-scandalo, comunque, è lo stesso giornalista del Fatto Quotidiano quando mette in risalto come la premier, nel 2019, nonostante il buon 6,4%, se la sarebbe presa con chi non l'avrebbe sostenuta abbastanza, probabilmente gli stessi, che per la mancata elezione, avrebbero diffuso, per vendetta, le conversazioni ritenute scomode. La normale dialettica interna o meglio il pluralismo, che esiste ovunque ci sia un minimo di libertà, viene tacciato per spaccatura insanabile, «lotta ai gabbiani» di Rampelli e chi ne ha più ne metta. Finanche uno scambio di battute su come vestire a Montecitorio, infatti, è ragione di conflitto insormontabile. Insomma un'operazione di puro gossip, venduta come novità esclusiva..
CONTINUA A LEGGERE
3
0
0
Guarda anche
Il Tempo
16:03
Cisl, Fumarola "Avanti su continuità, aperti al confronto"
Il Tempo
16:00
Sanremo, Irama entra in Piazza San Siro con un elmo
Il Tempo
16:00