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"Ecco perché lascio Renzi per FdI". Gruppioni: il nuovo centro è Meloni
05-06-2025, 09:33
«Giorgia Meloni ha dimostrato di saper interpretare, oggi più di chiunque altro, il ruolo di guida del centro politico italiano: un centro che non è compromesso, ma scelta di equilibrio, stabilità e pragmatismo. Un centro che difende la Nazione, che lavora, che costruisce. In Fratelli d'Italia ho trovato una comunità politica seria, concreta, fondata sul merito e sulla concretezza. Una forza che crede nel mio percorso, nei miei valori e nella mia volontà di continuare a dare un contributo utile al Paese». A dirlo Naike Gruppioni, deputata e imprenditrice che lascia Italia Viva per aderire a Fratelli d'Italia. Perché una scelta così netta? «La mia non è stata una scelta dettata dall'urgenza o dalla convenienza, ma dal bisogno di tornare a vivere la politica come spirito di servizio. Ho riflettuto a lungo, in silenzio e con coscienza. Chi mi ha votata lo ha fatto perché credeva in un impegno serio, concreto e presente. E io non posso tradire quella fiducia. Voglio rimanere fedele all'idea che la politica debba servire il bene comune, con umiltà e responsabilità». Perché proprio Fratelli d'Italia? «Perché ho riconosciuto, nel lavoro quotidiano di questa comunità, quei valori che per me sono fondamentali: il rispetto delle istituzioni, il senso dello Stato, la concretezza e la vicinanza alla gente. Non ho cercato una nuova “sigla”, ma un luogo dove poter lavorare con serietà e in profondità. Fratelli d'Italia, oggi, rappresenta tutto questo: non ha rinnegato la propria storia, ma ha saputo aggiornarla, aprirsi, farsi interprete di un'Italia che chiede sobrietà, ordine, stabilità e coraggio». Non si è più riconosciuta nel partito da cui proviene? «Non mi piace esprimere critiche e parlare con amarezza del passato. Ho creduto sinceramente in un progetto che potesse dare voce a un centro riformista e moderno. Ma col tempo, quella visione si è allontanata da ciò che sentivo mio. Io non sono cambiata: è cambiato il modo in cui quel progetto ha scelto di posizionarsi. Quando smetti di riconoscerti in ciò che rappresenti, devi avere il coraggio di fare un passo in avanti». Fratelli d'Italia è ancora un partito di destra? «Credo sia oggi un partito profondamente nazionale, non chiuso nelle etichette. È un partito che parla a chi lavora, a chi soffre, a chi sogna. Ha saputo tenere insieme la memoria e la responsabilità del presente. E si è aperto a tante storie diverse. Io stessa vengo da un'altra tradizione, ma ho trovato ascolto, rispetto e voglia di costruire. È questo che mi ha convinta». Non teme l'accusa di incoerenza? «La vera incoerenza sarebbe restare in un luogo in cui non ti riconosci più, solo per convenienza. Io ho fatto una scelta di coscienza, non di opportunismo. Non ho mai inseguito ruoli, ma senso. E oggi sento di essere lì dove posso dare davvero qualcosa al mio Paese. La politica non è un cartellino da timbrare, ma un impegno morale. Non ho mai cambiato valori: ho solo scelto di restare fedele a me stessa e a chi mi ha votato». Cosa pensa dell'attuale centrosinistra? «Non entro nel merito delle singole forze, ma credo che in questo momento ci sia troppa confusione e poca direzione. Il Paese ha bisogno di serietà, di sobrietà, di risposte chiare. Quando i riferimenti si indeboliscono, quando tutto diventa tattica, si perde il senso profondo della politica come costruzione». C'è chi, come Azione, apre al dialogo con il governo. Condivide tale posizione? «Sì, la rispetto. La politica, se è vera, non può essere solo opposizione per principio. Deve saper ascoltare, capire e trovare punti di incontro. Il dialogo è sempre un segno di forza, non di debolezza. Costruire ponti è l'unica strada se vogliamo uscire dalla logica del “contro” e tornare alla logica del “per”». Che ruolo vorrebbe avere nel suo nuovo partito? «Non cerco ruoli o visibilità. Voglio mettermi a disposizione, come ho sempre fatto. Continuo a occuparmi di esteri, un ambito in cui credo e dove ho cercato, fin dall'inizio, di rappresentare l'Italia. Apprezzo il lavoro del governo in campo internazionale, il coraggio del presidente Meloni nel difendere l'interesse nazionale con equilibrio e visione. Su queste basi voglio dare il mio contributo».
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