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Fedez da Forza Italia: "La sinistra rifiuta sempre il confronto"
Ieri 01-06-25, 07:41
Niente da fare, gli ingorghi di Roma affratellano la persona comune e la superstar. Così Fedez arriva al congresso nazionale di Forza Italia Giovani in generoso ritardo sulla tabella di marcia. Colpa delle manifestazioni contro il decreto sicurezza, dirà Giuseppe Cruciani, prima di dividere il palco con il cantante. A far da moderatore, il deputato Stefano Benigni, fino a ieri segretario dei giovani azzurri, carica passata ora al 24enne romano Simone Leoni. Fedez era attesissimo. Ne esce un confronto molto laico su tanti temi. Dalle periferie alla salute mentale, argomento su cui il cantante ha molto insistito nei mesi scorsi anche a causa delle proprie esperienze personali. E poi ci sono le punture di spillo, neanche tanto velate, alla sinistra. Fedez racconta di quel che accade nel suo podcast: «Quando invito persone con posizioni di destra, la controparte di sinistra, l'antagonista, si rifiuta sempre di sedersi al tavolo e di dibattere». Ne ha poi per il Movimento 5 Stelle, di cui peraltro scrisse l'inno ai tempi di Beppe Grillo. In particolare con il Capo politico dei tempi d'oro, Luigi Di Maio, Ministro degli Esteri quando scoppiò il Covid. La famiglia di Elon Musk voleva donare dei respiratori, e contattò il cantante e la sua allora moglie Chiara Ferragni che avevano elargito una dazione per realizzare un'ospedale d'emergenza. Siccome però servivano delle mappature, Fedez chiese alla cognata del tycoon di Tesla per quale motivo non avessero contattato Di Maio. La risposta fu che non si fidavano granché. Ne ha pure per il direttore del Fatto Quotidiano, e del libro scritto su Silvio Berlusconi dopo la scomparsa del fondatore azzurro: «Lo trovo veramente spiacevole». Perché chiamare sul palco una figura così controversa, che pure in passato non fu tenera con il Cav? La ragione, spiegano, è il senso pieno della libertà, che implica l'apertura alle idee altrui, anche quando non sono condivise. «Il filo conduttore di questo congresso, che è il filo conduttore delle nostre politiche, è la parola libertà, la libertà anche quella di far parlare gli altri, l'avevo detto che non avevamo paura di ascoltare anche un personaggio che non la pensa come noi, avevamo ragione”, osserva il segretario nazionale Antonio Tajani, dopo l'intervento del Cantante. “Gli ospiti, che piaccia o meno, portano il loro pensiero. È questo il senso del confronto democratico», dice Maurizio Gasparri, presidente del gruppo al Senato, mai alle virgole è una rottamazione decennale con 120 rate simili a mo' di mutuo senza sanzioni e interessi». A suo parere questa svolta può consentire a milioni di italiani «di riemergere dal limbo, dalla zona grigia e tornare a lavorare, fatturare, assumere, avere un conto corrente e pagare fino all'ultimo quello che vogliono pagare, perchè che pure con Fedez ha avuto molti scambi polemici via social negli scorsi anni. «ll nostro è un partito aperto al giudizio di chi ascolta», osserva Paolo Barelli, capogruppo alla Camera, che a sua volta porterà sul palco un altro superospite, il campione di nuoto Massimiliano Rosolino. Il terzo big è Paolo Del Debbio, che svolgerà un intervento tracciato da riferimenti di cultura liberale. «La nostra forza è il confronto», sottolinea a consuntivo della giornata il portavoce azzurro Raffaele Nevi. Mentre il capogruppo all'Europarlamento Fulvio Martusciello fa notare che con la discesa in campo di Silvio Berlusconi la libertà è un valore «entrato nel confronto politico» e che questa è la sua eredità. I ragazzi sono più o meno mille in platea. I coordinatori regionali si alternano sul palco, in una mini maratona oratoria dove ci sono testimonianze e attenzione al territorio. C'è un libretto con le proposte su svariati argomenti, dall'innovazione a un nuovo modo di intendere le città. Ed entra un tema di rilevanza generazionale, cioè la salute mentale. Il mondo è diventato difficile anche per gli under 30 e se ne sentono i contraccolpi. È la «centralità della persona» di berlusconiana memoria, in versione 4.0 e i giovani azzurri ne fanno punto d'agenda. Il fondatore non è solo nell'evocazione, ma il tracciato è sempre il suo. In questo ultimo giorno di maggio a Palazzo dei Congressi, luogo che segnò tantissime tappe della storia di Forza Italia.
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