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Francia, la mossa di Darmanin: mobilitati 30mila agenti. A Parigi barricate per i negozi
07-07-2024, 11:52
C'è grande attesa per il secondo turno delle elezioni in Francia per le quali si vota fino alle 20. Di fronte al rischio di disordini a margine della notte elettorale, il ministro dell'Interno Gérald Darmanin ha annunciato la mobilitazione di 30mila agenti di polizia e gendarmi, di cui 5mila a Parigi e nella periferia della capitale. Una "forza molto numerosa" per evitare che "l'ultra-sinistra o l'ultra-destra approfittino dei risultati per creare disordine". Intanto i negozianti nel 1° arrondissement di Parigi, sono stati avvertiti di possibili disordini dalla questura di Parigi: "Sono state date istruzioni a tutti i negozi di vetro della strada di preparare delle barricate ", conferma una commessa a Le Figaro. Molti negozi stanno installando pannelli difensivi sulle vetrine e chiuderanno prima per permettere ai dipendenti di raggiungere le loro case prima della fine del voto. Intanto la questura parigina ha vietato la manifestazione del collettivo “Azione antifascista Parigi-Banlieue” prevista stasera davanti all'Assemblea nazionale. I servizi segreti, riporta Le Figaro, "ritengono, secondo una fonte della polizia, che ci siano rischi concreti di disordini" e scontri anche tra gruppi antagonisti. Intanto la Francia si prepara ad affrontare il secondo turno delle legislative che potrebbe segnare un risultato storico per il Rassemblement National, vincitore del primo turno con un terzo dei voti. Qualunque sia l'esito delle elezioni, anticipate dal presidente Emmanuel Macron dopo il boom di Rn alle europee di giugno, non si prevede uno scenario roseo per l'inquilino dell'Eliseo. Il voto avrà quasi certamente un impatto sull'influenza del leader francese nei settori della difesa e degli affari esteri. Potrebbe diminuire il suo ruolo di figura energica e influente negli affari europei e mondiali e di principale sostenitore dell'Ucraina nella guerra contro la Russia, hanno posto in evidenza gli analisti francesi. E proprio sugli aiuti da dare a Kiev è emersa durante la campagna elettorale la forte distanza che corre tra l'Ensemble di Macron e Rn. L'ultimo avvertimento lo ha lanciato Marine Le Pen in un'intervista alla Cnn. La leader ha affermato che se il suo partito vincerà le elezioni di oggi, il nuovo premier, che nel caso sarebbe Jordan Bardella, impedirà a Kiev di utilizzare le armi a lungo raggio fornite dalla Francia per colpire i territori all'interno della Russia e ostacolerà la proposta del presidente francese di mandare istruttori militari sul suolo ucraino. «Se Emmanuel Macron vuole inviare truppe in Ucraina e il primo ministro è contrario, allora non ci saranno truppe in Ucraina», «il premier ha l'ultima parola», ha assicurato Le Pen.
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