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Garlasco, la svolta dalla super-perizia? Il medico legale: "Nuove oggettività"
Oggi 11-09-25, 10:05
Sono ancora tanti i nodi da sciogliere sull'omicidio di Chiara Poggi, la 26enne uccisa nella villetta al civico 8 di via Pascoli a Garlasco il 13 agosto del 2007. A partire dall'epoca del decesso e dal tipo di arma utilizzata dall'aggressore, che non è stata mai ritrovata. Per poter procedere con gli accertamenti medico legali, la procura di Pavia ha nominato un pool di super consulenti, tra i quali spicca il nome della professoressa Cristina Cattaneo, Ordinaria del Dipartimento di Scienze Biomediche per la salute dell'Università degli Studi di Milano, stimata antropologa e patologa forense. Verosimilmente l'esperta si occuperà di fornire ulteriori chiarimenti in merito all'autopsia effettuata all'epoca, nel tentativo di fugare ogni eventuale dubbio sulla dinamica dell'efferato delitto. L'autopsia L'esame autoptico venne eseguito in assenza di due dati fondamentali: il peso corporeo della vittima e le variazioni della temperatura ambientale della tavernetta in cui rimase il cadavere fino al ritrovamento, circostanza che potrebbe aver condizionato l'esito dell'accertamento sull'epoca del decesso. Non solo. Non è mai stato chiarito il numero di colpi che l'aggressore inferse alla ragazza. Da qui la necessità di rivalutare i dati medico legali. “Il lavoro non sarà solo una ricostruzione storica, ma sarà una rivalutazione di reperti e consegnare nuove oggettività", ha spiegato il medico legale Vittorio Fineschi intervenendo nel corso di Zona Bianca, il programma di approfondimento di Rete 4 condotto dal giornalista Giuseppe Brindisi. L'esperto ha fatto riferimento anche a una Tac effettuata all'epoca sul cranio di Chiara Poggi che “sicuramente sarà rivalutata per capire le tipologie di fratture, quanti colpi sono stati inferti e quali siano stati quelli successivi al primo”. E ancora, ha concluso Fineschi: “Sul cranio fu rilevato, andando a cercare sui frammenti ossei, la presenza di particelle metalliche. Adesso le nuove tecnologie in ambito forense ci possono dire se si tratta di una lega, se è un metallo puro e da questo tentare di risalire all'oggetto contundente con cui è stata uccisa”. Le nuove impronte sulla spazzatura Quanto al maxi incidente probatorio disposto dalla gip di Pavia Daniela Garlaschelli, nella giornata di ieri sono emerse alcune novità. Dopo cinque ore di lavoro negli uffici della Questura di Milano, il perito dattiloscopico Domenico Marchegiani e i consulenti dei pm, delle difese e della famiglia di Chiara, hanno rilevato otto impronte parziali sul sacchettino dei cereali che la vittima consumò per la colazione del giorno in cui venne uccisa e due sul sacchetto della spazzatura sequestrata nell'immediatezza del delitto, ma mai analizzata. “Le impronte non daranno risultati. La maggior parte delle impronte rilevate fino ad oggi sono state ritenute non utili, già 16 sono state scartate. Queste hanno i requisiti minimi per poter essere analizzate, ma certamente non sono di Sempio”, ha commentato la notizia l'avvocato Massimo Lovati, il legale del nuovo indagato Andrea Sempio, ospite a Zona Bianca. Più cauto e possibilista l'avvocato Antonio De Rensis, che assiste Alberto Stasi: “Sulle impronte dovremmo verificare se ci sono i requisiti minimi, poi si faranno le successive valutazioni”. Le tracce repertate, infatti, vantano i requisiti minimi (presentano 10 creste o una caratteristica specifica), ma non è chiaro se potranno essere utilizzabili per un'eventuale comparazione con le impronte rilevate all'epoca sulla scena del crimine.
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