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Garlasco: nuovo sequestro per ex pm e carabinieri
Ieri 25-10-25, 21:49
La Procura di Brescia ha disposto 3 nuovi decreti di sequestro probatorio nei confronti dell'ex procuratore aggiunto di Pavia, Mario Venditti, e degli ex carabinieri della 'sua' squadra di polizia giudiziaria negli anni in cui reggeva l'ufficio in Lomellina, il luogotenente Silvio Sapone e il maresciallo Giuseppe Spoto. I provvedimenti firmati dalla pm Claudia Moregola con il Procuratore di Brescia Francesco Prete, sono stati notificati venerdì sera intorno alle 18.30, poche ore dopo che il tribunale del Riesame di Brescia aveva deciso di annullare il sequestro di pc, chiavette usb e smartphone del 26 settembre a carico dei due ex militari (non indagati), ricalcando la decisione presa la settimana precedente per l'ex magistrato 72enne, accusato invece di una presunta corruzione in atti giudiziari "per favorire" Andrea Sempio nel 2017, di cui chiese e ottenne l'archiviazione nella prima inchiesta sul delitto di Garlasco. In sostanza, mentre gli uomini della guardia di finanza di Brescia e del Nucleo investigativo dei carabinieri di Milano notificavano a Sapone e Spoto l'ordinanza di restituzione dei dispositivi informatici, contestualmente hanno provveduto a presentare loro anche il nuovo decreto di sequestro degli stessi materiali. Una scelta inedita per la Procura di Brescia, che non ha inteso attendere i 30 giorni per il deposito delle motivazioni del Riesame, e che sarebbe dettata anche dalla "eco mediatica" delle indagini. Secondo quanto si apprende sarebbe infatti questa la motivazione di necessità e urgenza che i pm hanno deciso di (ri)provare a far valere davanti al Riesame con il nuovo provvedimento. L'esposizione sui media del filone 'bresciano' dell'indagine sull'omicidio di Chiara Poggi del 13 agosto 2007 - è il ragionamento degli inquirenti - potrebbe permettere agli indagati (o ai non indagati) di interloquire per concordare versioni di comodo sugli accadimenti. In particolare quelli che li riguardano personalmente, come le presunte anomalie sulle trascrizioni delle intercettazioni del 2017, quelli che sono stati definiti come "contatti opachi" con i Sempio prima delle loro audizioni-interrogatori in Procura del 10 e 15 febbraio 2017, la frase sulla "completa assenza di elementi a supporto delle ipotesi accusatorie a carico di Andrea Sempio" contenuta in un'informativa del 7 marzo 2017 e infine la durata (un'ora e 10 minuti) della notifica dell'invito a comparire per Sempio l'8 febbraio 2017 che il maresciallo Spoto ha provato a spiegare come un'escamotage per permettere l'installazione delle cimici sull'auto del 37enne di Voghera. Diverso il discorso per Venditti, il cui legale, avvocato Domenico Aiello, sabato mattina ancora non era in possesso del nuovo decreto di sequestro. I telefoni dell'ex aggiunto - pur virtualmente restituiti dai giudici bresciani Pagliuca-Azzi-Cavalleri che hanno invece mantenuto in sequestro due agende cartacee - sono sempre rimasti nelle mani degli investigatori che indagano sul presunto 'sistema Pavia'. Erano stati infatti sequestrati anche l'8 ottobre (dopo il 26 settembre) nel ambito dell'inchiesta 'Clean 2' che lo vede indagato assieme al sostituto di Milano, Pietro Paolo Mazza, per corruzione e peculato per i suoi rapporti con le società di intercettazioni e noleggio auto dei fratelli D'Arena.
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