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Già rimosse le scritte ingiuriose sulla sinagoga di Monteverde. La condanna della politica: "Gesto infame"
Oggi 01-12-25, 12:29
È stato vandalizzato l'esterno della sinagoga Beth Michael di via di Villa Pamphili, nel quartiere Monteverde vecchio di Roma. Fra le scritte, "Palestina libera", "Monteverde antisionista e antifascista". Inoltre è stata annerita la targa dedicata a Stefano Gaj Tachè, ucciso in un attentato terroristico nella Sinagoga di Roma il 9 ottobre 1982. Nella giornata di ieri si è tenuta una manifestazione Pro-Palestina, che è partita e si è conclusa a piazza dei Quattro Venti, dove sono stati sparati anche dei fuochi d'artificio: nel corso del corteo di ieri anche il coro "'T'immagini che soluzione fantastica, la Palestina libera e Israele trasferito in America", 'riscrivendo' un brano di Vasco Rossi. E' stata subito ripulita e quindi ripristinata la targa dedicata a Stefano Gaj Tachè. Inoltre sono andate in scena le operazioni per rimuovere le scritte comparse sull'esterno della sinagoga. Sarebbero due persone incappucciate ad aver vandalizzato l'esterno della sinagoga, la notte scorsa intorno alle 4.30. La Digos di Roma è al lavoro sulle telecamere installate nella zona che avrebbero ripreso i due responsabili. Queste le reazioni dopo il gesto: ANTONIO TAJANI – “Condanno con forza la profanazione della sinagoga nel quartiere Monteverde a Roma. Imbrattata la targa dedicata a Stefano Gaj Taché, ucciso in un attentato terroristico nella Sinagoga di Roma il 9 ottobre 1982. Ho telefonato a Victor Fadlun, Presidente della Comunità Ebraica della Capitale, per esprimere la mia solidarietà. Contro ogni fantasma del passato, basta antisemitismo, basta odio”, le parole vice premier e ministro degli Esteri. ROBERTO GUALTIERI – “Le scritte comparse nella notte al tempio Beth Michael a Monteverde sono un gesto infame che ferisce la Comunità Ebraica e offende l'intera città. Naturalmente ho già chiesto all'ufficio decoro di Roma Capitale di ripulire tutto al più presto, ma voglio esprimere la mia solidarietà alla comunità ebraica romana, che sa di poter contare sul sostegno convinto delle istituzioni, del Campidoglio e di tutti i Municipi. Colpire un luogo di culto e vandalizzare la targa dedicata a Stefano Gaj Taché, bambino vittima del terrorismo, è un atto gravissimo che mira a incrinare il rispetto che tiene unita la nostra comunità civica, ma non accadrà: saremo sempre accanto agli ebrei romani e continueremo a difendere i valori democratici della nostra città contro ogni forma di antisemitismo e di intolleranza", in una nota il sindaco di Roma. MAURIZIO GASPARRI – “Condanno con la massima fermezza l'ennesimo atto di violenza e antisemitismo. È vergognoso quanto accaduto alla sinagoga di Monteverde, a Roma, dove è stata anche imbrattata la targa dedicata a Stefano Gaj Taché, il bambino ucciso nel vile attentato terroristico del 1982. Esprimo piena solidarietà alla comunità ebraica, ma è necessario fermare questi estremisti violenti e tutti quelli che, con manifestazioni di parte o parole inadeguate, legittimano indirettamente questi comportamenti. Sembra di essere tornati agli anni più bui della nostra storia. Io stesso ho presentato una proposta di legge contro l'antisemitismo, che alla luce dei recenti episodi appare sempre più urgente approvare. Il mio impegno nella lotta all'odio antisemita e nella difesa della comunità ebraica sarà incessante e infaticabile. Dobbiamo fermare questa spirale di violenza prima che sia troppo tardi”, le frasi del presidente dei senatori di Forza Italia. VICTOR FADLUN - "All'indomani dell'ennesima manifestazione Pro-Pal, al tempio di Monteverde è stata profanata la targa di intitolazione a Stefano Michael Gaj Tachè, un bambino di due anni assassinato dal terrorismo palestinese nel 1982 in un attacco al tempio maggiore. Tutto si inserisce in un clima intimidatorio, ricordo l'attacco alla sede della Stampa di Torino, l'antisemitismo è diventato uno strumento di contestazione politica. Il più abietto possibile. Confidiamo nelle forze dell'ordine e chiediamo un intervento forte del governo per fermare questa spirale d'odio. Questo è un gesto che oltraggia e ferisce profondamente la comunità ebraica. La targa è dedicata a Stefano Michael Gaj Tachè, e questo è un luogo di ritrovo dove si incontrano le famiglie, i bambini, i giovani. La sinagoga è un luogo di incontro intergenerazionale, dove si va a pregare ma anche a conoscersi e a creare un senso di comunità: colpire una sinagoga significa disconoscere e prevaricare quello che è il diritto degli ebrei a potersi ritrovare a condurre una vita normale. E questo non è accettabile", così il presidente della comunità ebraica di Roma. UGEI - "L'Unione giovani ebrei d'Italia condanna con fermezza il vergognoso atto vandalico contro la Sinagoga di Monteverde. Le scritte comparse sui muri e l'imbrattamento della targa dedicata a Stefano Gaj Tachè sono un insulto alla comunità ebraica e allo stesso tempo un attacco frontale all'Italia e ai valori su cui si fonda la nostra democrazia. Stefano aveva due anni: era la più giovane vittima del terrorismo antiebraico in Italia. Il 9 ottobre 1982 fu ucciso davanti al Tempio Maggiore di Roma durante l'attacco portato a termine da un commando terrorista palestinese. Infangarne oggi la memoria significa colpire un bambino italiano, cancellare una pagina tragica della nostra storia recente e sfidare apertamente i valori della Repubblica. Chi compie atti del genere non sta facendo politica, né esprimendo dissenso. Sta alimentando l'antisemitismo: lo stesso odio che ha già ferito l'Italia in passato e che sta riaffiorando con inquietante disinvoltura. L'Ugei chiede una condanna immediata e inequivocabile da parte delle istituzioni e invita la società civile a respingere senza ambiguità questi atti, riconoscendoli per ciò che sono: manifestazioni di odio che minano la sicurezza di tutti. Non permetteremo che la memoria di Stefano Gaj Tachè venga infangata né che si normalizzi l'idea che gli ebrei in Italia possano essere bersaglio legittimo. Difendere la dignità e la sicurezza della nostra comunità significa difendere l'Italia, la sua storia e i valori che la sorreggono. Continueremo a farlo con determinazione", la nota dell'Unione giovani ebrei d'Italia.
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