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Giorlandino (Uap): "Analisi in farmacia? Nessuna tutela per i pazienti: è deregulation non semplificazione"
Oggi 09-10-25, 11:36
"La norma che amplia le prestazioni sanitarie erogabili dalle farmacie rappresenta una svolta impropria e pericolosa. Apre alla possibilità di eseguire test diagnostici e prestazioni di natura clinica in contesti privi dei requisiti di competenza, controllo e responsabilità propri della medicina di laboratorio". A denunciare la "deregulation travestita da semplificazione" è l'Unione Nazionale Ambulatori, Poliambulatori, Enti e Ospedalità Privata (Uap). "Le strutture sanitarie pubbliche e private accreditate, in quanto operatori sanitari - spiega la presidente, Mariastella Giorlandino - rientrano nel campo di applicazione della Direttiva Eu 2022/2555 (NIS2) e del suo recepimento nazionale di cui al Decreto legislativo n. 138/2024, con obblighi di sicurezza informatica, gestione del rischio e incident reporting, anche in ordine alla trasmissione dei dati sensibili al fascicolo sanitario elettronico. Le farmacie, pur erogando prestazioni analoghe e trattando dati sanitari sensibili, non sarebbero soggette a tali vincoli". "Chi tutela la riservatezza dei dati di un cittadino affetto da patologie i cui dati vengono trasmessi dalle farmacie alle Asl o addirittura in telemedicina?", chiede Giorlandino. "Come verrà considerata l'applicazione della direttive dell'Unione europea sulla sicurezza informativa nei confronti delle farmacie? Considerando, peraltro, che il mancato adempimento a tali norme per le strutture sanitarie private accreditate può essere causa di risoluzione del rapporto con il Ssr e di mancata assegnazione del budget Ssr per quanto riguarda il 2026". L'Unione Nazionale Ambulatori, Poliambulatori, Enti e Ospedalità Privata esprime, quindi "forte preoccupazione per l'approvazione in Senato del Disegno di legge Semplificazioni, che - pur perseguendo l'obiettivo di snellire procedure e accelerare i servizi - introduce, nel settore sanitario, misure che rischiano di compromettere la qualità e la sicurezza dell'assistenza ai cittadini". "La salute non può essere trattata come un ambito di semplificazione burocratica - dichiara la presidente Giorlandino - Ogni prestazione diagnostica comporta atti medici, responsabilità professionali e standard di qualità che le farmacie, per loro natura, non possono garantire. Siamo di fronte a un intervento che appare più il frutto di un'azione lobbistica che di una riflessione sulla qualità del servizio erogato”. "La tutela della salute - aggiunge - richiede qualità, appropriatezza e sicurezza, non scorciatoie normative o esperimenti dettati da interessi di categoria".
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