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Guerra di disinformazione russa: l'ecosistema con cui Mosca "destabilizza" le democrazie
16-05-2025, 13:26
Quello di Doppelgänger, cioè la rete di disinformazione russa che opera in Europa dal 2022 e che clona siti autorevoli per diffondere propaganda pro Mosca, potrebbe essere solo un capitolo di una guerra informativa digitale ben più vasta e preoccupante. Lo riporta l'Adnkronos, citando il report pubblicato dalla Lund University e dalla Psychological defence agency (due istituzioni svedesi) che fa crollare la narrazione finora diffusa: Doppelgänger "non è un'operazione autonoma, ma una delle tante tecniche usate dalla Social design agency (Sda)", il principale contractor del Cremlino nel conflitto informativo. Il "vero cuore dell'influenza russa contemporanea", si legge, "non risiede più nei media statali come Sputnik o Rt, ma in un ecosistema fluido di aziende private, organizzazioni no-profit e agenzie creative che agiscono su incarico diretto dell'amministrazione presidenziale russa" e su cui Mosca "ha investito oltre 600 milioni di euro l'anno". La denuncia di Doppelgänger, poi, più che ostacolare la guerra della disinformazione, l'ha alimentata, permettendo alla Sda di dimostrare la sua efficacia ai finanziatori. Se un contenuto viene ripreso o smentito, significa che l'operazione di penetrazione nella rete di informazione è riuscita. In altre parole, Doppelgänger "è solo uno dei metodi all'interno di vaste 'contro-campagne' come la Cce (contro l'Europa), la Ccu (contro l'Ucraina) e la Cci (contro il blocco occidentale) e alla base di questo ecosistema c'è una "strategia precisa", che consiste nel "dividere, destabilizzare, insinuarsi nei punti deboli delle democrazie". Come si apprende dal report, la Sda ha sfruttato ogni mezzo a sua disposizione: la pubblicità su Facebook, la manipolazione algoritmica, la disinformazione virale e i contenuti generati con l'aiuto dell'intelligenza artificiale.
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