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I settant'anni di Leone XIV. Compleanno al lavoro, annullato il soggiorno a Castel Gandolfo
Oggi 14-09-25, 08:03
Happy Birthday Santo Padre! Leone XIV compie oggi settant'anni (è nato il 14 settembre 1955 a Chicago) e com'è sempre accaduto in queste occasioni con i predecessori il Papa seguirà la sua solita agenda, predisposta già da settimane dalla Prefettura della Casa pontificia. Una fonte riservata a lui molto vicina ci ha però confidato che qualche piccolo festeggiamento ci sarà e che certamente il pontefice avrà modo di ritagliarsi alcuni momenti d'intimità familiare con i suoi più stretti collaboratori e certamente anche per una delle ormai consuete videochiamate ai due fratelli che vivono negli Stati Uniti, Louis Martin e John Prevost. Leone avrebbe voluto trascorrere questo fine settimana tornando a Castel Gandolfo, come aveva già fatto lunedì scorso dopo le due villeggiature di luglio e Ferragosto, ma gli impegni relativi alla stringente tabella di marcia giubilare lo hanno costretto a soprassedere. Oggi pomeriggio il pontefice è infatti atteso nella Basilica ostiense di San Paolo fuori le mura, dove presiederà la commemorazione dei Martiri e testimoni della fede del XXI secolo insieme ai rappresentanti delle altre Chiese e Comunioni cristiane. Quello che Robert Francis Prevost festeggia oggi è il primo compleanno da quando, lo scorso 8 maggio, è stato eletto Papa ed è un genetliaco a cui per certi versi non eravamo da tempo più abituati ad assistere. I suoi due diretti predecessori furono infatti innalzati alla suprema dignità in età piuttosto avanzata (Ratzinger a 78 anni, Bergoglio a 76 e mezzo) e per ritornare ad un Papa eletto in età pressoché giovanile bisogna riavvolgere il nastro della storia fino al 1978, con l'avvento sulla Cattedra di Pietro dell'allora cinquantottenne Karol Wojtyla. La scelta che hanno compiuto i cardinali nel Conclave dello scorso maggio ha quindi una lettura molto semplice e ben precisa: a Prevost è stato affidato il compito di guidare la Chiesa per un periodo ragionevolmente lungo. Tuttavia, nonostante la generale consapevolezza di un pontificato in cui Leone XIV avrà tutto il tempo di mettere mano agli atti e alle spesso discutibili scelte di Francesco, c'è già chi, dopo soli quattro mesi di governo, inizia a scalpitare chiedendo gesti concreti di cui fino ad oggi, ad onore del vero, non si è ancora vista alcuna traccia. La candida sottana del pontefice statunitense non viene però tirata solo dagli esponenti dell'ala più conservatrice della Chiesa, che dopo aver votato compattamente per lui chiedono evidentemente di rispettare certi accordi presi sotto le volte affrescate della Sistina o nelle “celle” allestite a Santa Marta, ma anche, anzi, soprattutto, da quell'inossidabile mondo bergogliano che negli ultimi dodici anni ha profondamente radicato le proprie radici dentro e fuori le sacre mura. Evidenti i tentativi (spalleggiati da una certa stampa atea e progressista) di far passare Leone come il continuatore dell'opera e del verbo di Francesco. Come chi ha scritto - peraltro scopiazzando maldestramente un blog americano - che il Papa andrà sì a vivere al Palazzo Apostolico, ma con una comunità di agostiniani. Falso. O chi ha voluto far credere che Leone XIV abbia avallato un fantomatico e inesistente Giubileo Lgbtq+ solo per poter rilasciare qualche intervista ed affermare che «l'agenda di Bergoglio non verrà modificata». Dal canto nostro, nel fare i più sinceri auguri di buon compleanno a Sua Santità, possiamo solo auspicare che ciò non avvenga, per il bene della comunità cattolica tutta, che in questo Papa nutre grandi speranze di (ri)unione.
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