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"Infezione polimicrobiotica", cos'ha il Papa e perché il quadro è "complesso"
17-02-2025, 17:58
È un "quadro complesso" quello del paziente Jorge Mario Bergoglio, ricoverato da venerdì al Policlinico Gemelli di Roma. Papa Francesco è affetto da una "infezione polimicrobica delle vie respiratorie che ha determinato una ulteriore modifica della terapia", ha spiegato la sala stampa del Vaticano spiegando che il Pontefice dovrà avere "una degenza ospedaliera adeguata". Ma che cos'è l'infezione polimicrobica delle vie respiratorie? Può avere molteplici cause, sintomi, terapie e prognosi, ma in generale è causata dalla presenza simultanea di due o più microrganismi patogeni nel tratto respiratorio: possono essere batteri, ma anche virus o funghi. Organismi aggressivi che possono anche interagire tra loro, complicando il quadro clinico e anche il relativo trattamento. Molteplici i contesti clinici, come detto, dove si può avere un'infezione polimicrobica: polmoniti, Bpco (broncopneumopatie croniche ostruttive), infezioni fungine, ma anche virali (come Covid o influenza) che possono portare a loro volta a sovrainfezioni batteriche. A favorire questo tipo di infezioni complesse c'è l'eventuale condizione di immunosoppressione, come nei pazienti sottoposti a terapie oncologiche, o anche, come probabilmente nel caso del Pontefice vista la fragilità respiratoria, a cure a base di cortisone. Il bollettino della Santa Sede non specifica se l'infezione è alle alte o alle basse vie respiratorie, tuttavia in genere i sintomi di un'infezione polimicrobica delle vie respiratorie possono andare dalla febbre persistente alla tosse, fino a difficoltà respiratorie, dispnea e astenia. Per diagnosticarle, come fatto al Gemelli, si devono eseguire esami microbiologici in grado di individuare i microrganismi responsabili dell'infezione, oltre a radiografie e tac per verificare eventuali polmoniti. Una volta circoscritto il campo d'azione si ricorre a una terapia antibiotica specifica, spesso anche a più antibiotici combinati, se necessario via flebo: in questo caso sono necessari almeno 8-10 giorni di terapia. Nei casi più seri può rendersi necessario un supporto ventilatorio.
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