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Istat, nel 2024 continua il trend di crescita dell'occupazione
Oggi 26-11-25, 11:27
Nel 2024 continua il trend di crescita dell'occupazione iniziato a partire dal 2021, successivamente al crollo del 2020 dovuto alla crisi pandemica: il tasso di occupazione dei 15-64enni raggiunge il 62,2% (+0,7 punti percentuali in un anno), quello di disoccupazione scende al 6,6% (-1,2 p.p.) e quello di inattività (15-64 anni) si attesta al 33,4% (+0,1 p.p.). Nel 2023 il tasso di occupazione della popolazione di 15-64 anni aumenta rispetto al 2022 dal 60,1% al 61,5% (+1,4 p.p.), mentre si riduce in modo contenuto il tasso di disoccupazione (dal 8,2% al 7,8%, -0,4 p.p.) e diminuisce il tasso di inattività (dal 34,5% al 33,3%, -1,2 p.p.). Lo indica l'Istat nel Focus un'analisi sul mercato del lavoro realizzata attraverso l'integrazione tra le informazioni reddituali delle famiglie (annualità 2018-2022) e i dati sullo stato occupazionale degli individui (periodo 2018-2023). Il tasso di occupazione, tra il 2022 e il 2023, aumenta soprattutto per le famiglie più povere (+2,7 p.p. nel primo e +2,1 p.p. nel secondo e nel terzo quinto di reddito equivalente, caratterizzati strutturalmente da tassi di occupazione più bassi). Tale aumento si associa ad una contrazione relativamente più netta rispetto alla variazione media (-0,4 p.p.) del tasso di disoccupazione (-2,4 p.p. nel primo e -1 p.p. nel secondo quinto). Il Mezzogiorno che è caratterizzato da un tasso di occupazione più basso (48,2% nel 2023), rispetto al 2022, aumenta come il Nord-est (+1,5 p.p.). L'aumento risulta invece particolarmente consistente nel quinto più povero nel Nord-est (+ 5,6 p.p.) e al Centro (+3,9 p.p.). Nel Nord-ovest l'aumento relativamente maggiore riguarda la seconda classe di reddito (+ 2,9 p.p.) e nel Mezzogiorno quella centrale (+2,1 p.p.). In controtendenza la flessione del tasso di occupazione nel quinto più ricco del Centro (-0,5 p.p.).
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