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La Bruzzone smonta la nuova indagine: “Difficile togliere Stasi dalla scena del crimine”. Bordata alla Procura
Oggi 19-05-25, 13:24
La criminologa Roberta Bruzzone è stata intervista da La Nazione in merito ai recenti sviluppi sul delitto di Garlasco: “E' difficile togliere Alberto Stasi dalla scena del crimine. Ogni dettaglio sottolinea come ci sia una coerenza nella verità storica emersa dai cinque gradi di giudizio. In quello che può essere successo dopo che Chiara ha scoperto sul pc del fidanzato quei materiali pornografici così estremi e compulsivi. Uno sconvolgimento che fa saltare il progetto di passare la giornata insieme e apre a una serie di ambiguità mai chiarite dalla difesa. Moltiplicare oggi i protagonisti è quindi un esercizio acrobatico”. “Ho l'impressione che – prosegue Bruzzone - l'ipotesi indagativa sia in divenire, ma invece di restringersi continua ad allargarsi, mostrando debolezza. Le nuove perizie sul Dna vorrebbero rendere utilizzabili quelle tracce a lungo dichiarate non affidabili a fini giudiziari. Ma sono reperti confusi. Riguardo alle intercettazioni, dovrebbe uscire qualcosa di epocale per cambiare le cose. Mentre l'ipotetica arma del delitto mi sembra un'altra ipotesi fragile, considerando quante cose si possono trovare dragando le acque a distanza di anni”. E quindi perché si parla di nuovo dell'omicidio di Chiara Poggi a Garlasco? Bruzzone risponde così: “È questa la domanda. Inquietante. La professionalità dei quattro magistrati coinvolti può rassicurare sulle ragioni, ma non riesco a capacitarmi di come si possa montare come panna un'inchiesta sempre più affollata, priva di direzione. Si crea panico per vedere se qualcuno inciampa, una specie di strategia del terrore”.
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