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Milano, indagato anche il sindaco Sala: "Appoggiò un piano di affari occulto"
Ieri 17-07-25, 21:24
C'è anche il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, fra gli indagati della maxi inchiesta sull'urbanistica che mercoledì ha portato la Procura, diretta da Marcello Viola, a chiedere gli arresti domiciliari dell'assessore alla Rigenerazione urbana, Giancarlo Tancredi, e il fondatore di Coima, Manfredi Catella. Due le ipotesi dei pm Petruzzella-Filippini-Clerici-Siciliano a carico del primo cittadino: concorso, assieme a Tancredi, nelle false dichiarazioni dell'ex presidente della commissione paesaggio, Giuseppe Marinoni, per cui viene chiesta la custodia cautelare in carcere anche con accuse di corruzione, e che avrebbe agito nel suo ruolo di presidente in "totale conflitto di interesse" ricevendo "incarichi privati dagli operatori della finanza immobiliare e proprietari di aree". Sala lo ha nominato nel triennio 2021-2024 e poi confermato nel quadriennio 2025-29, anche se oggi l'organo tecnico-consultivo di Palazzo Marino è azzerato dopo il filone d'indagine che a marzo ha portato ai domiciliari l'ex vice presidente e direttore dello Sportello unico edilizia, Giovanni Oggioni. Nomine che per la Procura si sommano a una seconda vicenda: il "patrocinio" che, su proposta del sindaco e di Tancredi, il Comune concede allo studio sulle potenzialità edificatore dei 'Nodi e Porte Metropolitane', nove aree strategiche fra periferia e hinterland di Milano su cui puntare lo sviluppo urbano del futuro, e che Marinoni conduce mentre è presidente della commissione nel 2023 prima di andare a caccia di privati a cui proporre investimenti come Noods, guidata da Paolo Masseroli (ex assessore all'Urbanistica della giunta di Letizia Moratti e oggi manager del settore real estate), EuroMilano, Hines, Coima, Unipol. A loro il 64enne avrebbe anche suggerito la società a cui rivolgersi per consulenze e "analisi di fattibilità e masterplan" con prezzi fino a centinaia di migliaia di euro: la J+S di Concorezzo, azienda di progettazione integrata da 9mln di ricavi di cui è socio l'indagato Federico Pella per cui viene chiesto il carcere. Da loro, secondo un foglio excel sequestrato dalla gdf, Marinoni avrebbe ricevuto almeno 80mila euro per dei lavori. Per i pm tutto ciò significa che Sala ha contribuito a un "piano di affari occulto" sul territorio milanese, o un "pgt ombra", come lo definisce Marinoni in una chat. Per l'accusa le informative del Nucleo di polizia economico finanziaria mostrano che "il sindaco e l'assessore" abbiano scelto lui come presidente della commissione paesaggio "conferendogli un potere da cui è pacifico che sia lui per primo a trarre illeciti benefici" ma da parte loro c'era "consapevolezza" che ricevesse "incarichi privati" che "lo condizionano nelle decisioni sugli interventi di loro interesse". La seconda accusa a Sala è di concorso in induzione indebita a dare o promettere utilità nella vicenda dell'ex Pirellino: il grattacielo degli ex uffici tecnici del Comune, acquistato in asta da Catella per 193 milioni di euro nel 2019 e che il 're del mattone' milanese avrebbe voluto inizialmente riqualificare in due grattacieli uniti da un 'ponte-serra', fra cui la 'Torre Botanica', firmati dalle archistar Stefano Boeri ed Elizabeth Diller. Un'operazione che fece parecchio discutere già all'epoca, posto che i bonus volumetrici alla base del progetto erano stati concessi da Regione Lombardia con una legge passata 24 ore dopo il rogito di Pirelli 39. Ora per gli inquirenti Sala avrebbe concorso con Tancredi a mettere "pressioni" per interferire sulle "valutazioni" della Commissione paesaggio che già si era espressa negativamente sul progetto per due volte, con il fine di "garantire utilità e soddisfazione agli interessi economici di Catella e del suo progettista Stefano Boeri". È proprio il presidente della Triennale che il 21 giugno 2023, alla vigilia dell'ennesimo parere della commissione, scrive a Sala del rischio di "rottura" con Catella aggiungendo: "Prendilo come warning per domani". Il giorno dopo manda due audio al ceo di Coima in cui lo avvisa che il progetto ha avuto parere favorevole condizionato e che le obiezioni di Marinoni sono "sparite completamente". Ipotesi di reato che si sommano a quelle a carico di 74 fra persone e società. E' questo il numero complessivo degli indagati dopo che i pm hanno deciso di accorpare in un unico fascicolo tutte le indagini su quello che definiscono "sistema" o "ufficio parallelo" dell'edilizia meneghina. Le accuse sono a vario titolo di corruzione, falso, depistaggio, abusi edilizi e lottizzazione abusiva e vengono da lontano. Se la slavina giudiziaria sul modello di gestione giudiziaria è partita a ottobre 2022 con l'indagine sul palazzo nel cortile 'Hidden Garden' di Piazza Aspromonte, il salto di qualità è arrivato a novembre 2024 con il sequestro del cantiere Scalo House di via Valtellina-Lepontina e le perquisizioni a tappeto sui membri della commissione paesaggio. A marzo l'arresto di Oggioni e l'interdizione dell'architetto Marco Emilio Cerri. Ora le richieste di arresto ai domiciliari per Tancredi e Catella e l'iscrizione sul registro degli indagati di Sala.
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