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La Cassazione e lo "ius Salis". Vietato sfrattare gli occupanti: "Potrebbero soffrire"
Oggi 30-06-25, 08:28
Come un fulmine (quasi) a ciel sereno, ecco la nuova sortita dell'Ufficio massimario e ruolo della Corte di cassazione che in una relazione si occupa stavolta del protocollo siglato dal governo italiano con l'Albania sulla questione della gestione dei flussi migratori e degli sfratti. Un nuovo documento, che va ad affiancarsi a quello elaborato per contestare duramente il decreto Sicurezza, ormai divenuto legge, in cui si sollevano molte perplessità sulle misure contenute nell'intesa firmata con le autorità di Tirana che hanno portato alla realizzazione delle strutture di Shengjin e Gjader. La dottrina «ha espresso numerosi dubbi di compatibilità con la Costituzione e con il diritto internazionale», viene sottolineato dalla Suprema corte, che si concentra su altri aspetti come quello per il quale, stando sempre alla dottrina, il sistema comune di asilo «ha una dimensione squisitamente territoriale» e proprio per tale motivo presentare la domanda di protezione nel territorio di un Paese terzo potrebbe provocare delle discriminazioni. Nella sua relazione, inoltre, la Corte di cassazione segnala possibili rilievi appunto di incostituzionalità del protocollo con l'Albania, rispetto ad esempio all'articolo 3 della Carta fondamentale, relativa all'uguaglianza dei cittadini davanti alla legge, dal momento che l'accordo si riferisce ai «migranti», senza specificare in modo dettagliato chi va trasferito in Albania, creando in tal modo una disparità di trattamento tra gli stranieri. Insomma, si apre l'ennesimo capitolo, non voluto da palazzo Chigi, nello scontro tra esecutivo e magistratura. Le opposizioni, dal canto loro, vanno all'attacco con il Movimento 5 stelle che parla, senza mezzi termini, di un documento che «fa a pezzi» il protocollo con l'Albania. A rimettere i puntini sulle «i» ci pensa il ministro per gli Affari europei, il Pnrr e le Politiche di coesione, ed esponente di Fratelli d'Italia, Tommaso Foti. «Mentre in Europa l'approccio del governo Meloni al contrasto dell'immigrazione irregolare viene adottato come modello di riferimento, in Italia alcuni organi giurisdizionali sembrano più impegnati a ostacolarne l'azione - sottolinea Foti in una nota -. A chi giovi un simile atteggiamento è fin troppo evidente: a chi rimpiange un'Italia che, invece di difendere i propri confini, li apriva ad un afflusso indiscriminato, così come attestato da quella politica fallimentare portata avanti per anni dalla sinistra. Proprio grazie all'iniziativa italiana, l'Unione europea ha avviato un deciso cambio di passo. L'attenzione si concentra ora sulla protezione della dimensione esterna, attraverso la cooperazione con i Paesi di origine e di transito, una regolamentazione più efficace dei flussi e rimpatri più rapidi. Un segnale politico chiaro: oggi è l'Italia a segnare la rotta in Europa per una gestione del fenomeno migratorio più concreta, responsabile e sicura». Non solo nella relazione dell'organo della Cassazione c'è anche un passaggio in cui si chiede attenzione quando si sfrattano gli occupanti abusivi. La procedura accelerata di sgombero degli immobili abusivamente occupati prevista dall'articolo 10 «potrebbe aprire lo spazio a situazioni di grande disagio sociale, considerato che difficilmente l'occupante obbligato al rilascio potrebbe trovare un nuovo alloggio in poco tempo». Della serie non sfrattateli perché poi dove vanno? Una affermazione che suona così bizzarra che il capo gruppo alla Camera di FdI Galeazzo Bignami ha dichiarato: «Le toghe rosse difendono chi occupa casa? Se ne facciano una ragione: il governo Meloni e Fratelli d'Italia hanno detto no allo Ius Salis». Sul tema interviene anche il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri. «Probabilmente l'ufficio dove viene redatto il massimario della Cassazione è stato occupato da esponenti dell'estrema sinistra dei centri sociali e la cosa non è stata denunciata - afferma il capogruppo di FI a palazzo Madama -. Non si capirebbe altrimenti l'ostinazione con cui nel cosiddetto massimario danno alle stampe e diffondono, a nome della Cassazione, interpretazioni veramente opinabili dei provvedimenti del governo. Pertanto, auspichiamo che venga finalmente denunciata questa occupazione degli uffici della Cassazione, di cui non si ha una notizia ufficiale, da parte di estremisti dei centri sociali che si sono impossessati delle postazioni e scrivono quello che pensano loro, spacciandosi per esponenti del massimario della Cassazione. Non c'è altra spiegazione. Lo dico certamente con tono ironico, ma nella speranza che sia davvero così».
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