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La denuncia di Cerno: “C'è lo zampino della sinistra su censura e bavaglio Ue”
Oggi 17-05-25, 11:23
Tommaso Cerno, direttore de Il Tempo, è stato intervistato da Giovanni Sallusti su Radio Libertà. Al centro del colloquio eurocrazia, censura, follie di sinistra e stalinismo woke. Ecco le parole di Cerno: “Per cinque anni ci hanno tormentati dalla mattina alla sera con il green deal, con il pianeta che stava per esplodere sotto i colpi dell'inquinamento del nostro scaldabagno, mentre nessuno diceva nulla sulla Cina, che distruggeva la nostra economia. E poi scopriamo che la presidente della Commissione usa il jet privato per fare 170 chilometri tra Lussemburgo e il Belgio. La contraddizione delle contraddizioni, il primo atto che la Commissione Libe – che dovrebbe chiamarsi Commissione Prigionia Bavaglio Censura – compie nel momento in cui invita dei soggetti a parlare della libertà di espressione in Italia, è censurare un giornalista. Nello stesso giorno Ursula von der Leyen riceve dal tribunale l'ordine di consegnare i messaggi, che ha fatto sparire e che il New York Times ha richiesto, tra lei e Pfizer sul caso Covid. Un'ottima cartina al tornasole di che cosa è oggi per la sinistra il concetto di libertà”. “Elly Schlein e Giuseppe Conte - ha continuato poi Cerno - hanno ragione, il fascismo è tornato in Italia. Ma perché ce l'hanno portato loro, non certo la destra di governo. Se tu dici quello che dice Schlein sei un giornalista libero e democratico, se dici una cosa diversa sei un fascista pericoloso e autoritario, che va zittito. Come? Con le intimidazioni, che sono di vari tipi. Un grande scrittore come Antonio Scurati che ottiene denaro e successo scrivendo della figura di Benito Mussolini (che non conosce neanche molto bene), denuncia presunte censure ma non si capisce da chi, visto che parla da anni liberamente dappertutto e del suo libro si è fatto film e serie tv. Quando un giornale semplicemente lo critica (non lo insulta, né gli attribuisce cose che non ha detto), la prima cosa che arriva in redazione è una lettera dell'avvocato che chiede soldi, perché evidentemente quelli che arrivano direttamente dal Duce non bastano, quindi bisogna prenderli dai giornali che si permettono di dire che non esiste solo la sua voce. Un altro esempio? Un leader di partito, di cui non faccio il nome, di fronte ad articoli del mio giornale che non hanno ricevuto una riga di smentita (e che non l'avranno mai), mi ha detto ‘tanto adesso parlerete con i miei avvocati, e sono tanti, e vedrete che cosa resterà di quel giornaletto'. Poi ci sono le minacce di morte, gli attacchi da parte dei centri sociali, le falangi armate della sinistra di oggi, anarchici e altri soggetti amici di una sinistra violenta che vuole destabilizzare il Paese e tappare la bocca a chi non la pensa come lei”. Poi arriva la denuncia del direttore: “C'è lo zampino della sinistra italiana in questa esclusione e non lo dimostra il fatto che le risposte che gli unici colleghi ammessi, cioè secondo l'Europa gli unici colleghi liberi in Italia, Sigfrido Ranucci di Report e Francesco Cancellato direttore di Fanpage, che rispetto e di cui condivido il fatto che siano liberi di scrivere quello che vogliono, sono secretate, e lo sono anche le domande, come se fossero interrogatori. E non le si potrà leggere fino a quando l'Unione Europea non avrà deciso come riportarle, in modo da spiegarci che in Italia siamo in un regime, in un Paese come la Cina, che fra l'altro è loro alleata. A porte chiuse, la riunione sulla libertà! Al Parlamento europeo qualcuno aveva sbirciato, e pare che le domande avessero già le risposte, e questo spiega che c'è lo zampino della politica. Chi ha scritto quelle domande sull'Italia? - la domanda conclusiva di Cerno -. La sinistra che sta in Parlamento e che vota per la Von der Leyen. Questa non è l'Europa, questa è la Corea del Nord, la Corea del Nord è nel Parlamento europeo”.
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