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Scatta il bavaglio rosso: l'Ue censura Il Tempo ma non Ranucci e Lgbtqa+
Oggi 14-05-25, 07:06
Porte chiuse per il Tempo quando si parla di libertà di stampa. Non suona come un paradosso, lo è proprio, considerando che questo giornale, da sempre, è refrattario ai dogmi. Comunque, è accaduto davvero. Precisamente questo: oggi il direttore di questo giornale, Tommaso Cerno, avrebbe dovuto partecipare a un incontro sulla libertà di stampa in Italia presso la commissione Libe del Parlamento Europeo. Ma il «Gruppo di monitoraggio sullo stato di diritto» dell'organismo, presieduto dalla belga Sophie Wilmès, ha «respinto» il suo nominativo, proposto da Fratelli d'Italia, che fa parte del gruppo Ecr. Così come sono stati respinti l'Associazione Giornaliste Italiane e il movimento Pro Vita. Come prova di pluralismo, per un organismo che dovrebbe monitorare il suo rispetto non è il massimo, ma si tratta di una delle tante contraddizioni cui i Palazzi europei negli anni ci hanno abituato. Ma siccome le vie dell'espressione - per fortuna - sono infinite, oggi ci sarà una conferenza stampa in merito, dove interverranno, oltre a Cerno, il co presidente del gruppo Ecr Nicola Procaccini, Alessandro Ciriani, europarlamentare di FdI, e poi i rappresentanti «esclusi» delle due associazioni, Biancospino e Coghe. Intanto, però, il guasto rimane. «Avrei dovuto partecipare a un incontro sulla libertà di stampa in Italia al Parlamento europeo, ma hanno comunicato al gruppo che mi aveva proposto, Fratelli d'Italia, che la mia candidatura è stata rifiutata», ha spiegato poi il direttore del Tempo all'Adnkronos. Cerno quindi si definisce «molto sorpreso e colpito», spiegando che «censurano un giornalista che da quando aveva 16 anni si occupa di diritti civili, di biotestamento, che si è occupato del caso Englaro, del gay pride, che dirige un giornale che mi sembra essere una voce libera di questo Paese. Mi domando sulla base di quale criterio proprio io sia stato escluso. E allora la mia risposta è quella che mi ripeto ogni giorno, ovvero che in Italia c'è sì il fascismo, ma sta all'opposizione, non al governo». Lo stesso Procaccini all'Adnkronos ha spiegato che saranno ammessi a parlare di libertà di stampa «Francesco Cancellato e Sigfrido Ranucci, inoltre è stato dato l'ok ad attivisti Lgbt e trans a parlare di del rispetto di diritti degli omosessuali in Italia». Dunque, dice Procaccini, «ho chiesto di riequilibrare questo panel» con nomi di aree diverse. Tra cui stato è accettato solo Francesco Greco, presidente del Consiglio Nazionale Forense. Niet per Cerno così per Paola Ferazzoli, presidente di Giornaliste Italiane. E per Pro Vita. A solidarizzare con il direttore del Tempo è stato il sottosegretario alla giustizia Andrea Delmastro, esponente di Fratelli d'Italia: «Paradossale che, in un incontro sul pluralismo dell'informazione, venga censurata la voce di un giornalista che ha dedicato la propria carriera ai diritti civili e alla libertà». E ancora: «Curioso che chi si riempie la bocca di democrazia e di tutela dei diritti, selezioni i giornalisti in base all'allineamento politico. La libertà di stampa si difende ascoltando tutte le voci, non solo quelle che fanno comodo». Ancora dal partito della premier Meloni, anche la deputata Ylenja Lucaselli esprime solidarietà e nota: «L'esclusione da una seduta sulla libertà di stampa alla commissione Libe dell'Europarlamento è una prova di oscurantismo inaccettabile.Per qualcuno, evidentemente, la libertà non è un valore universale e continueremo a batterci contro questi atteggiamenti inqualificabili».
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