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La Flotilla solo innesco per scioperi, scontri e cortei
Oggi 04-10-25, 07:27
Si moltiplicano nella striscia di Gaza le manifestazioni di giubilo per gli scioperi e i cortei nelle città italiane: aver bloccato le tangenziali di Milano e Roma, occupato aereoporti e stazioni ferroviarie, picchiato poliziotti a Pisa e Napoli ha infatti cambiato radicalmente condizioni e prospettive di vita dei palestinesi! Ovviamente stiamo scherzando perché l'Italia può anche essere paralizzata per settimane o messa a ferro e fuoco, senza che questo influisca minimamente su quel che accade in Medioriente. Chi cavalca la piazza e organizza la protesta lo sa benissimo, ma se ne frega perché ha un altro obiettivo. Se la priorità fosse stata davvero aiutare concretamente i palestinesi, Mattarella, Meloni ed anche l'insospettabile cardinale Pizzaballa (che ammoniva : la flotilla non porterà a nulla) avevano indicato la strada giusta da percorrere: nessuna risposta. Di più: il garante dichiara illegittimi gli scioperi? Anche in questo caso Landini & C. fanno orecchie da mercante. Perché? Quel che è accaduto ieri ha dato la risposta: perché il vero obiettivo non è mai stato quello di portare aiuti ai palestinesi ma di trovare un'anima e qualche bandiera per una sinistra sempre più estremista che non riesce a indebolire in alcun modo maggioranza e governo e tenta la carta delle suggestioni sovranazionali e della mobilitazione di piazza, in cui è maestra. Il blocco che la «Flotilla» ha tentato di forzare, non è mai stato quello della marina israeliana ma piuttosto degli elettori italiani che sostengono Palazzo Chigi. La funzione delle imbarcazioni dirette a Gaza non è mai stata quella di aprire corridoi umanitari ma di preparare l'innesco per la giornata di scioperi, scontri e cortei appena trascorsa. A cosa porterà questa strategia? Temiamo ad una radicalizzazione dello scontro politico che non promette nulla di buono. Dopo Gaza ci saranno altri pretesti (a cominciare dalla riforma della giustizia) per infiammare il paese. Riuscirà questa strategia? Difficile. Se due milioni di italiani scendono in piazza quel che conta è vedere cosa pensino i 57 milioni che restano a casa o al lavoro: potrebbero simpatizzare per chi protesta o al contrario (per reazione) rafforzare quella maggioranza silenziosa che sostiene il governo da più di tre anni, per i risultati oggettivi che ha raggiunto. Un'ultima considerazione: lo sciopero sarebbe stato molto più utile se avesse cambiato bersaglio, rinunciando in parte alla pura propaganda. In questo momento la sola cosa utile per cambiare le cose a Gaza è la pressione da esercitare su Hamas perché accetti la proposta di pace degli Stati Uniti. Solo questa scolta può restituire speranza ai palestinesi. Insomma, per sinistra e Cgil (accecati dall'antimelonismo) l'ennesima occasione sprecata.
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