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La richiesta di Mattarella spacca il Pd. Imbarazzo Schlein, Avs e M5S tirano dritto
Oggi 27-09-25, 08:16
Il fulmine che non ti aspetti, e questa volta i droni non c'entrano nulla. L'appello del Capo dello Stato arriva intorno all'ora di pranzo, provocando un vero e proprio corto circuito al Nazareno, «mettetevi subito in contatto con Arturo Scotto» a bordo della Flotilla. Passano i minuti ed il nervosismo cresce, anche perché gli "infidi" della minoranza si affrettano a dichiarare alle agenzie una lunga serie di adesioni all'invito lanciato da Sergio Mattarella: «Da lui parole di buon senso». Basta scorrere i nomi: Pina Picierno, Lorenzo Guerini, Filippo Sensi, Graziano Delrio, tutti gli esponenti più tiepidi verso l'epica impresa della Flotilla, e non c'è da aggiungerlo, oppositori di Elly Schlein. Il protocollo impone che qualcuno dai piani alti risponda al Presidente della Repubblica, il silenzio rischia di trasformarsi in imbarazzo: dite qualcosa. Così viene chiamato in causa Lorenzo Provenzano, l'ex ministro attualmente responsabile Esteri dei dem. Le parole sono concise e misuratissime: «Condividiamo il suo appello a raccogliere la disponibilità del Patriarcato Latino di Gerusalemme a una mediazione che consenta di conseguire il primario obiettivo umanitario della missione». Pathos zero, piuttosto un atto dovuto, non si può rispondere in modo sgarbato al Quirinale. Poco dopo, staccato il collegamento elettorale con il comizio di Matteo Ricci nelle Marche, intervengono i due parlamentari Pd a bordo della Flotilla, il deputato Arturo Scotto e la parlamentare europea Annalisa Corrado. Con il freno a mano tirato: «Il dialogo con il Patriarcato di Gerusalemme continui proficuamente, certi che sia per tutti gli interlocutori cruciale innanzitutto alleviare la sofferenza inimmaginabile della popolazione di Gaza». Scotto nei giorni scorsi era schierato con gli attivisti più radicali: «I droni sono sopra di noi, conosciamo i rischi ma arriveremo a Gaza, nessuno ci fermerà». Ora i due non sanno che pesci prendere, prendono tempo. Più chiara l'altra parlamentare europea a bordo, Benedetta Scuderi di Avs: «Sono nell'imbarcazione con Croatti (deputato M5S, ndr) e siamo in contatto con gli altri parlamentari, Scotto e Corrado. Ad oggi non c'è intenzione di sbarcare. Sui posizionamenti personali e futuri non posso prevedere, ma ad oggi non c'è l'intenzione di scendere dalle imbarcazioni». D'altra parte era stato un portavoce delle imbarcazioni dirette a Gaza a replicare a Mattarella: «Non possiamo accettare l'appello perché questa proposta arriva per evitare che le nostre barche navighino in acque internazionali con il rischio d'essere attaccate». La delegazione italiana di attivisti, però, manda a Roma una rappresentante per «dialogare con le istituzioni», la confusione continua. Da via di Campo Marzio, quartier generale dei Cinque Stelle, prevale la linea del lavarsene le mani, non decidiamo noi. Spiega il vicepresidente del M5S Michele Gubitosa: «Non è la politica che deve decidere, devono decidere loro». In mezzo al trambusto, si perdono le tracce di Elly Schlein, la segretaria per ore non rilascia dichiarazioni, neppure formali: praticamente scomparsa. Cronaca di un nubifragio, si salvi chi può.
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